Il Sentiero Planetario ha spento le sue prime tredici candeline con una giornata che ha saputo intrecciare escursionismo, scienza, filosofia e riflessioni sul futuro della conoscenza. L’evento celebrativo, svoltosi sabato scorso al Terminillo, ha confermato ancora una volta il valore di questo percorso unico, parte del “Parco filosofico e letterario Giulio Verne”, riconosciuto come il sentiero planetario più lungo d’Italia.
Una passeggiata tra pianeti e cultura
La mattinata si è aperta con l’escursione libera lungo il sentiero, arricchita da alcune novità significative: la sostituzione di due pianeti danneggiati – resa possibile grazie al progetto “Adotto un pianeta” sostenuto dal Rotary Club Rieti e da una cittadina – e il restauro conservativo della segnaletica a cura del Lions Club Rieti Varrone. Fondamentale anche il contributo degli studenti del Liceo Scientifico e Artistico di Rieti, che fin dall’inizio hanno partecipato alla progettazione e alla cura dei pannelli descrittivi.
Prevista anche un’osservazione astronomica al Rifugio Sebastiani, organizzata dall’Associazione Sabina Astrofili per il 19 agosto, purtroppo annullata a causa del maltempo.
Un convegno tra storia dell’astronomia e futuro dell’esplorazione
Il pomeriggio si è spostato al Palazzo del Turismo, dove il convegno ha visto due interventi di grande rilievo.
La Prof.ssa Anna Nobili, del Dipartimento di Fisica “E. Fermi” dell’Università di Pisa, ha offerto un viaggio attraverso la storia dell’astronomia, da Galileo a Newton, fino alla Relatività Generale di Einstein e all’era spaziale inaugurata dallo Sputnik. Il suo intervento, dal titolo “Capire i pianeti: una sfida al pensiero umano”, ha messo in luce l’evoluzione del pensiero scientifico e l’intreccio tra progresso tecnologico e responsabilità etica.
La Dott.ssa Rossella Gigli, con la relazione “Oltre i limiti umani: l’intelligenza artificiale e il futuro dell’esplorazione planetaria”, ha invece proiettato lo sguardo verso il domani. Dall’impiego dell’IA nella scoperta di esopianeti ai robot esploratori su Marte, fino alle prospettive dei viaggi interstellari con le vele solari del progetto Breakthrough Starshot, la Gigli ha sottolineato come l’intelligenza artificiale sia destinata a diventare compagna imprescindibile nell’esplorazione dello spazio. Un tema che non può prescindere da riflessioni etiche profonde, richiamando i moniti della “Vita 3.0” di Max Tegmark.
Un patrimonio che unisce montagna e cielo
Il Sentiero Planetario, nato grazie a un ampio lavoro corale di istituzioni, scuole, associazioni e cittadini, si conferma un patrimonio immateriale di grande valore per il territorio reatino. La sua forza risiede non solo nella bellezza paesaggistica e naturalistica, ma anche nella capacità di stimolare riflessione, conoscenza e partecipazione attiva.
Attraverso iniziative come “Adotta un pianeta”, la comunità continua a sostenere e valorizzare questo percorso che unisce cielo e montagna, tradizione e futuro, memoria storica e innovazione scientifica.