La Struttura per la Prevenzione Antimafia del Ministero dell’Interno ha adottato, nel solo mese di luglio 2025, sette provvedimenti interdittivi nei confronti di imprese che avevano richiesto l’iscrizione all’Anagrafe Antimafia degli Esecutori. Cinque di queste aziende miravano a partecipare ai lavori di ricostruzione post-sisma nel Centro Italia, due anche alla realizzazione delle opere per le Olimpiadi e Paralimpiadi Milano-Cortina 2026.
Le imprese interdette – società edili individuali o a responsabilità limitata semplificata – sono risultate legate a organizzazioni criminali: cinque alla camorra, due alla ’ndrangheta e una a un sodalizio mafioso di matrice rom. Gli accertamenti hanno messo in luce connivenze e accordi di mutua convenienza, con gravi effetti sulla libera concorrenza e sul tessuto economico.
Con queste nuove misure, il numero di interdittive adottate dal prefetto Paolo Canaparo nei primi sette mesi del 2025 sale a 30, in aumento del 15% rispetto all’intero 2024 e del 40% rispetto al 2023. Un incremento dovuto a un’intensificazione delle attività investigative e a una maggiore collaborazione con la Direzione Investigativa Antimafia, il Gruppo Investigativo Centrale e i Gruppi Interforze delle Prefetture.
Tra le azioni intraprese, anche una misura di prevenzione collaborativa nei confronti di una società milanese per cui sono stati accertati tentativi di infiltrazione mafiosa. L’intervento, della durata di dodici mesi, impone l’adozione di modelli organizzativi previsti dal d.lgs. 231/2001 e la comunicazione di atti al Gruppo interforze antimafia.
«Il contrasto alle infiltrazioni malavitose è sempre stata una priorità – ha dichiarato il Commissario alla ricostruzione post-sisma, senatore Guido Castelli –. Difendiamo i nostri territori anche garantendo ogni giorno la legalità».