Dopo oltre vent’anni di chiusura, il Comune di Castel di Tora torna a chiedere a gran voce la riapertura della SP33a, la cosiddetta “strada del lago”, chiusa al traffico dal 13 luglio 2004 e oggi interdetta persino a pedoni e ciclisti. Con una lettera inviata alla Presidente della Provincia di Rieti, Roberta Cuneo, e ai rappresentanti regionali e locali, il sindaco Cesarina D’Alessandro ha sollecitato un incontro pubblico urgente, aperto alla cittadinanza, per affrontare la questione.
La SP33a, si legge nel documento, è un’infrastruttura strategica per la sicurezza (alternativa viaria in caso di emergenze sul ponte di Castel di Tora, ormai inadeguato ai bus turistici), per la protezione civile (via di fuga e accesso ai mezzi di soccorso) e per lo sviluppo turistico sostenibile, con il potenziale di diventare un anello ciclabile panoramico intorno al lago.
Il Comune denuncia un vuoto d’azione istituzionale: “Nonostante studi già disponibili e promesse mai mantenute, la Provincia di Rieti non ha presentato progetti strutturati per accedere a finanziamenti europei, regionali o PNRR, se non rare eccezioni spinte dai Comuni”.
Nella lettera, il sindaco ricorda anche che il sopralluogo annunciato per il 31 luglio dalla Presidente Cuneo insieme al geologo Carrozzoni non è mai stato effettuato, alimentando la frustrazione di un territorio “che chiede solo ascolto e rispetto”.
Castel di Tora e gli altri Comuni della Valle del Turano – che negli ultimi anni hanno avviato progetti come la Green Community di Rocca Sinibalda e i Borghi PNRR a Castel di Tora, Paganico Sabino e Collalto Sabino – rivendicano la necessità di passare dalle parole ai fatti.
Il sindaco D’Alessandro conclude con un appello: “È il momento di agire. Il tempo dell’attesa è finito. La Valle del Turano non è un palcoscenico elettorale, ma una comunità viva e consapevole che pretende risposte”.