Più sicurezza nei locali pubblici di Rieti: firmato un nuovo protocollo. “Non c’è la malamovida a Rieti”

(di Cristian Cocuccioni) “Non si può parlare di malamovida, ma solo di movida”. Con queste parole, il Prefetto di Rieti, Pinuccia Niglio, ha presentato il nuovo Protocollo d’intesa per la sicurezza nei locali pubblici, firmato assieme alle Forze dell’Ordine, al Comune e alle principali associazioni di categoria. Un’iniziativa che punta a prevenire episodi di illegalità, senza criminalizzare il divertimento.

Il Prefetto ha sottolineato che il protocollo non è stato imposto, ma costruito insieme:
«Le associazioni di categoria hanno sensibilizzato Forze dell’Ordine e Prefettura, dando avvio a un percorso di prevenzione. È un modello virtuoso, di sicurezza partecipata».
L’adesione da parte dei gestori è assolutamente volontaria, ma chi partecipa avrà la possibilità di contribuire a una movida più ordinata e sicura.

La prima riunione della cabina di regia che valuterà l’efficacia del protocollo è prevista dopo Ferragosto. Poi, l’incontro sarà semestrale, con il coinvolgimento di tutte le parti firmatarie.

Anche il Vicario del Questore, Michele Tota, ha rimarcato l’impegno delle Forze dell’Ordine:
«Le pattuglie si dividono le aree di competenza. Dove c’è la movida, ci siamo. Il controllo non è statico, ma dinamico, e permette di monitorare un’area molto più ampia in modo efficace».
In alcuni casi, sono stati applicati strumenti come il daspo urbano per allontanare chi si è reso protagonista di comportamenti pericolosi o molesti.

I gestori che aderiscono al protocollo si impegnano su più fronti per migliorare la sicurezza dentro e fuori dai loro locali:

  • Videosorveglianza sugli accessi e uscite dei locali, senza invadere la privacy della strada pubblica.
  • Illuminazione adeguata negli spazi esterni, come parcheggi e giardini.
  • Rispetto rigoroso delle regole su alcolici, orari, licenze e suolo pubblico.
  • Divieto assoluto di somministrare alcolici ai minori, con strumenti visivi (come timbri) per individuarli e proteggerli.
  • Codice di condotta per i clienti, affisso nel locale e visibile online, per promuovere comportamenti corretti.
  • Segnalazione tempestiva di situazioni sospette o eventi non autorizzati.
  • Nominare un referente per la sicurezza, punto di contatto diretto con le Forze dell’Ordine.
  • Collaborazione attiva contro le feste abusive o i circoli privati “di facciata”, spesso fuori controllo e pericolosi.

Chi rispetta pienamente le regole potrà beneficiare di una valutazione più favorevole da parte delle autorità in caso di problemi.
Ad esempio, se si verifica un episodio spiacevole ma il gestore ha fatto tutto il possibile per prevenirlo, il Questore terrà conto del comportamento positivo prima di adottare eventuali provvedimenti.

Le associazioni di categoria si impegneranno a formare il personale, organizzare campagne informative anche sui social e coinvolgere i giovani in una cultura della legalità, con il supporto delle Forze dell’Ordine.

Il protocollo non punta a “punire”, ma a coinvolgere: tutti, dagli esercenti ai clienti, sono chiamati a collaborare per una movida più sicura, più civile e più responsabile.
A Rieti la movida non è un problema: è un’occasione per costruire insieme un territorio più vivibile.

 

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