“Con il nuovo T-Red attivo da oggi al semaforo di Via Di Fazio siamo arrivati a cinque dispositivi presenti in città per multare chi passa con il semaforo rosso. Sebbene stiamo parlando di strumenti utili per aumentare la sicurezza agli incroci stradali, in molti sospettano che siano anche dispositivi installati per far cassa e per rimpinguare così le dissestate casse comunali”. Lo dice Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina romana.
“A pensar male si fa peccato, recita il detto, ma spesso ci si indovina – ricorda il sindacalista – Forse non tutti sanno che sui circa 1500 semafori della Capitale d’Italia attualmente sono 11 i T-Red attivi e catalogati sul sito di Roma mobilità, poco più della metà di quelli accesi a Rieti”.
“Dopo aver segnato questa sproporzione – prosegue Paolucci – Ci auguriamo comunque che dopo quelli di Via Paolessi, di Porta d’Arce, di Via Palmiro Togliatti e di Via Sacchetti Sassetti, anche quello di via Di Fazio abbia una adeguata segnalazione e una altrettanto equa taratura della durata del giallo. Perché anche questi sono elementi di sicurezza per gli automobilisti, nonché essenziali per evitare piogge di contestazioni all’amministrazione comunale”.
“La sicurezza stradale non è mai troppa – conclude Paolucci – vanno quindi bene i deterrenti, le multe, i punti scalati dalla patente, ma è chiaro che occorre anche investire sulle nuove generazioni. E su questo l’amministrazione comunale dovrebbe studiare progetti utili ai ragazzi e alle ragazze per apprendere le norme basilari del codice della strada. Infine, ove possibile, sarebbe auspicabile intervenire costruendo rotatorie, queste sì che sono soluzioni efficaci per la gestione del traffico e per la sicurezza stradale, che riducono gli incidenti, l’impatto ambientale e il sospetto che i cittadini siano chiamati a risanare le casse comunali”.