(di Valentina Fabri) L’impatto dei dazi statunitensi sulle esportazioni italiane non sarebbe uniforme. A dirlo è un’analisi pubblicata dal Sole 24 Ore, basata sui dati Istat del primo trimestre 2025, che evidenzia come alcune province rischino perdite pesanti, mentre altre resterebbero ai margini. In cima alla classifica dei territori più penalizzati figurano Firenze, Milano, Trieste, Modena, Roma, L’Aquila, Bologna, Vicenza, Frosinone e Bergamo: tutte aree con un export solido e un forte legame commerciale con gli Stati Uniti.
Ben diverso il caso di Rieti, che si colloca tra le province italiane meno esposte. Solo il 2,1% del suo export è diretto verso gli USA e, anche nello scenario più critico con dazi al 30%, il danno stimato si fermerebbe a circa 1,1 milioni di euro. Una cifra contenuta, che scende ulteriormente con dazi minori: 761 mila euro al 20%, 571 mila al 15% e 381 mila al 10%.
Anche nel confronto con altri territori “a basso rischio”, come Enna, Crotone, Oristano, Cosenza e Caltanissetta, Rieti mantiene un profilo prudente. Tuttavia, per un’economia provinciale in fase di rilancio e ancora fragile, anche perdite contenute potrebbero rallentare il percorso di crescita e internazionalizzazione di imprese locali.
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