Io Reporter – Riceviamo e pubblichiamo una lettera riguardo la burocrazia del “Nido Comunale” da parte di una lettrice.
Vorrei esprimere un mio profondo rammarico riguardo alla burocrazia per cui i bambini vengono ammessi al “Nido comunale”. Partendo dal fatto che magari i nidi comunali , dovrebbero secondo un mio pensiero essere ammessi bambini che non hanno possibilità di permettersi un nido privato perché ormai i prezzi sono alle stelle e ad alcune strutture hanno addirittura tolto il beneficio del rimborso del bonus nido.
Analizzando la mia situazione economica – lavora soltanto il mio compagno, perché io impossibilitata, poiché devo stare a casa con mia figlia – non ammessa perché non rispecchiamo i criteri di ammissione, abbiamo un punteggio basso, ma neanche tanto.
Se entrambi i genitori lavorano allora sono 10 punti, se l’altro non lavora, 4 punti. Abbassando totalmente la media e le possibilità. Non facendo controlli ovviamente su chi lavora davvero o meno, ammettendo anche il falso o chi è figlio di.
Al che mi viene da pensare, se entrambi lavorassimo, l’avremo messa in un nido privato, dove possiamo permetterci di sostenere la spesa. E come funziona, quello con precari situazioni economiche si dovrebbe trovare un nido privato e chi magari lavora e sta bene va al comunale?
Sono amareggiata e delusa dalla società in cui vivo.