Maggioranza a pezzi: il centrodestra si sgretola sotto Sinibaldi | L’editoriale di Luigi Spaghetti

Il venerdì sera su RietiLifeTV è ormai sinonimo di appuntamento fisso con “Spaghetti in Corsivo”, l’editoriale curato e condotto da Luigi Spaghetti, che anche questa settimana ha offerto ai telespettatori una panoramica puntuale e pungente sulla politica locale, sempre più simile a una tragicommedia in atto unico. L’ultima puntata, andata in onda alle 21 sul canale 210, ha avuto come protagonista indiscusso il terremoto che ha colpito la già fragile maggioranza del sindaco Daniele Sinibaldi, tra addii annunciati, nuove candidature e tensioni latenti che ora sono esplose sotto gli occhi di tutti.

Spaghetti, con il suo stile ironico ma affilato come un bisturi, ha parlato di “una delle settimane più frizzanti — per usare un eufemismo — della recente storia politica cittadina”, sottolineando quanto il caos sia ormai diventato la nuova normalità. E il punto di rottura è stato chiaro: l’addio annunciato (seppur in prospettiva) dell’assessore leghista Oreste De Santis. Una frattura che il diretto interessato ha reso pubblica senza troppi giri di parole, dichiarando che a fine mandato saluterà la giunta e si preparerà, insieme alla Lega e a liste civiche, a correre con un proprio candidato sindaco.

Se la nota ufficiale del partito, arrivata solo in un secondo momento, ha provato a ricucire lo strappo parlando di “massima fedeltà politica”, il danno politico — come sottolineato dallo stesso Spaghetti — è ormai fatto. Perché è evidente che la coalizione nata tre anni fa dalle urne oggi non esiste più. Il castello è crollato, e l’unico collante rimasto alla maggioranza sembra essere il sostegno di due consiglieri provenienti dalle fila dell’opposizione. Una maggioranza, dunque, solo sulla carta.

E allora Sinibaldi, forse per dare un segnale forte e togliersi di dosso le voci che lo davano in fuga da Rieti, ha annunciato la sua ricandidatura. Una mossa che Spaghetti definisce “tattica”, più che strategica, volta a distogliere l’attenzione dal caos interno. Ma al di là delle manovre politiche, resta un dato interessante, evidenziato anche dal conduttore: secondo la classifica de Il Sole 24 Ore, il consenso di Sinibaldi è salito al 55%, con un incremento del 2,8% rispetto al giorno della sua elezione. Non sufficiente, però, per blindare un mandato che appare sempre più in bilico.

A complicare ulteriormente il quadro, c’è l’ingresso ufficiale sulla scena della neonata Federazione civica di Rieti, che ha lanciato Claudio Valentini — attuale presidente del Consiglio comunale — come proprio candidato sindaco. Un annuncio che non è passato inosservato, sia per il tempismo (pochi minuti dopo quello di Sinibaldi) sia per i contenuti politici. Spaghetti lo ha definito “un nuovo tassello di un puzzle impazzito”, osservando come questa mossa segni non solo l’uscita dalla maggioranza, ma un vero e proprio riposizionamento al centro dello scacchiere politico locale.

La Federazione — composta da Emili, Valentini, Guadagnoli e Carlucci — si propone come alternativa ai vecchi schemi destra-sinistra, puntando sulla “serietà delle persone” e sul “voler bene davvero a Rieti”. Ma l’attacco più diretto è al cosiddetto “cerchio magico” di Sinibaldi, e a quelle che sono definite “lobby e famiglie” che da anni, secondo loro, esercitano un controllo asfissiante sul potere cittadino.

Non stupisce, quindi, che alla presentazione della candidatura di Valentini abbiano presenziato esponenti trasversali della politica locale, dal centrosinistra al centrodestra moderato. Un segnale chiaro: si sta cercando di costruire un’alternativa ampia, un “campo largo trasversale” che vada oltre le sigle e metta al centro il cittadino. Spaghetti ha sottolineato come questa dinamica apra scenari del tutto nuovi, con la concreta possibilità che gli equilibri possano saltare definitivamente nei prossimi mesi.

Nel frattempo, la maggioranza ha reagito chiedendo ai consiglieri usciti di “rimettere gli incarichi istituzionali ottenuti grazie all’intesa con le forze di centrodestra”. Una richiesta legittima, forse, ma che sa tanto di nervosismo. E proprio il nervosismo — ha evidenziato Spaghetti — è il tratto distintivo di questo periodo politico. Lo si percepisce nelle dichiarazioni, nei comunicati, ma soprattutto nei social, dove il sindaco in persona (o chi per lui) ha avuto un confronto acceso e poco istituzionale con alcuni interlocutori, lasciando spazio ad accuse, insinuazioni e toni ben lontani dal rigore istituzionale.

Una caduta di stile, secondo Spaghetti, che rivela il clima teso e infuocato di una giunta che pare sempre più sulla difensiva. Anche perché, mentre Fratelli d’Italia prova a tenere la barra dritta con l’intervento dell’onorevole Paolo Trancassini — che ha liquidato Valentini come “nessuno è prigioniero” e ribadito il rispetto degli impegni di governo — l’opposizione si organizza.

Il Partito Democratico, in particolare, ha lanciato un appello a “tutte le forze e persone che non si riconoscono nel modo di fare politica della maggioranza”, con l’obiettivo dichiarato di costruire un’alternativa seria, credibile e condivisa. Un’alleanza che parte dalle opposizioni consiliari ma si apre anche al mondo civico e sociale. Una chiamata alle armi, l’ha definita Spaghetti, per dare la spallata finale a un centrodestra che — pur governando a livello nazionale, regionale e provinciale — rischia di fallire proprio a casa sua.

E in questo scenario da fine impero, con una maggioranza rattoppata, nuove alleanze in gestazione e il sindaco costretto a difendersi anche sui social, Spaghetti ha chiuso il suo editoriale con una riflessione amara ma necessaria:
“Forse, più che coalizioni, servirebbero visioni. E soprattutto il coraggio, finalmente, di dire la verità ai cittadini.”

Perché la politica, anche a Rieti, non può essere solo un gioco di potere e di posizionamenti. Prima o poi, il conto arriva. E stavolta potrebbe arrivare molto presto.

 

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