Rivolta in carcere: reparto in fiamme, sei agenti in ospedale per intossicazione e aggressione. Sinappe: “Nulla è cambiato, ora scelte coraggiose”

Ancora violenza nel carcere di Rieti, dove si è consumata una nuova e gravissima rivolta interna. Un intero reparto del secondo piano è stato dato alle fiamme e, secondo le prime informazioni, potrebbe risultare inagibile. Il bilancio provvisorio è pesante: sei agenti di Polizia Penitenziaria sono stati trasportati in ospedale, alcuni per intossicazione da fumo, altri a seguito di aggressioni da parte dei detenuti.

La popolazione detenuta è stata evacuata e collocata provvisoriamente nelle aree dei passeggi, in attesa del ripristino delle condizioni detentive minime di sicurezza.

Stando alle prime ricostruzioni, a dare origine alla sommossa sarebbero stati alcuni detenuti extracomunitari, e per motivi apparentemente futili. Un episodio che conferma quanto il clima all’interno degli istituti penitenziari sia diventato esplosivo e difficile da governare.

A intervenire è Ciro Di Domenico, Segretario Regionale del Lazio per il Si.N.A.P.Pe, che denuncia:

“È l’ennesima dimostrazione di un sistema penitenziario al collasso. Il personale è esausto, chiamato a coprire turni massacranti e più posti di servizio contemporaneamente, senza le tutele minime. La gestione dell’istituto lascia spazio a gravi interrogativi: serve una riflessione seria e immediata sulle responsabilità organizzative. Non si può continuare a ignorare il grido di allarme che da troppo tempo proviene dal carcere di Rieti”.

Durissimo anche l’intervento del Dott. Roberto Santini, Segretario Generale del Si.N.A.P.Pe, che aggiunge:

“Dall’ultima rivolta nel carcere di Rieti non è cambiato nulla. Le stesse criticità, la stessa assenza di interventi concreti. Il personale è allo stremo, abbandonato. Il Capo del DAP e il Provveditore devono avere il coraggio di assumere decisioni risolutive, anche sulla guida dell’istituto. Servono azioni immediate per garantire la sicurezza e la salute delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria”.

Il Si.N.A.P.Pe ribadisce con forza la necessità di interventi urgenti e strutturali, mettendo fine a una gestione che – si sottolinea – non può più essere affidata al caso.

Ulteriori aggiornamenti saranno forniti non appena disponibili.

 

 

 

 

 

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