In un momento storico in cui si parla spesso delle criticità della sanità pubblica, è importante dare voce anche a quelle realtà che rappresentano un’eccellenza silenziosa, fatta di competenza, umanità e dedizione. È il caso del GICO di Rieti, raccontato attraverso la toccante testimonianza di Anna Rita, che ha deciso di condividere la sua esperienza per dire semplicemente: “Grazie.”
Lo scorso ottobre, una mammografia ha cambiato radicalmente la sua vita: la diagnosi di un tumore al seno. Un colpo durissimo, un momento in cui – come lei stessa racconta – “ti crolla il mondo addosso”. Ma nonostante tutto, Anna Rita sceglie di rimanere a Rieti per affrontare il percorso di cura. Una scelta che oggi rifarebbe senza esitazioni.
Nel suo racconto emerge la forza di una rete sanitaria che, pur nella dimensione di una piccola città, ha saputo rispondere con straordinaria efficacia. A partire dalla Dottoressa Bonaiuti, che l’ha seguita con competenza e sensibilità, all’oncologa Dott.ssa Pace e al chirurgo Dott. Altieri. Fondamentale anche il ruolo delle infermiere Lorella e Mariagrazia, punti di riferimento quotidiani, sempre pronte con un sorriso, una parola gentile, un gesto che fa la differenza.
Non meno importante l’apporto della psicologa, della nutrizionista, della dermatologa, e del meraviglioso gruppo dell’ALCLI, vera e propria colonna portante del supporto al paziente oncologico a Rieti. Tutti insieme formano un sistema armonico, organizzato, dove ogni figura ha un ruolo chiaro e prezioso.
Ma ciò che rende davvero speciale questa esperienza, è l’umanità. Anna Rita parla di persone che “ti chiamano per nome”, che “ti parlano come un amico, un familiare”. Persone che non si limitano a fare il proprio lavoro, ma che lo vivono come una missione, mettendo il cuore prima ancora della competenza.
In un percorso difficile come quello della lotta contro un tumore, sentirsi accompagnati, sostenuti e visti come persone e non come numeri, può fare la differenza. E il GICO di Rieti, con tutto il suo personale, questa differenza la fa ogni giorno.
Concludiamo con le parole di Anna Rita:
“In questa realtà superorganizzata il paziente viene preso per mano e seguito passo passo. L’umanità è fondamentale in questo percorso ed è quello che ho trovato. Grazie di cuore.”
E noi, con lei, diciamo: grazie a chi ogni giorno fa della sanità un luogo di cura e di vita.