(di Valentina Fabri) È arrivato il giorno. Dopo notti di congetture, messaggi vocali infiniti e previsioni letterarie più azzardate di una schedina, è suonata la sveglia che i maturandi di tutta Italia – e anche di Rieti – aspettavano (o temevano) da mesi: quella della prima prova scritta. Sono 1291 i ragazzi reatini che questa mattina, martedì 18 giugno, varcano i cancelli delle scuole con la consapevolezza che qualcosa, da oggi, cambierà per sempre. C’è chi ha dormito poco o niente, chi si è presentato con il caffè ancora in mano, chi stringe il vocabolario come un talismano e chi, invece, sorride – forse per non piangere.
La prima prova di italiano è la più trasversale: tutti la affrontano, tutti la temono. Una pagina bianca da riempire, un titolo da scegliere, un autore da affrontare. C’è chi spera in Pirandello, chi incrocia le dita per non trovare sconosciuti dell’ultimo minuto. Eppure, nonostante il tototracce della vigilia – che anche quest’anno ha spaziato da Dante all’intelligenza artificiale, passando per Kafka, i conflitti internazionali e il riscaldamento globale – le sorprese sono dietro l’angolo. Fuori dagli istituti, i genitori scrutano le facce dei figli, cercando di cogliere ansie e certezze. Ma è dentro le aule che si gioca tutto: 6 ore per lasciare un segno, per dimostrare – a se stessi, più che agli altri – di essere pronti.
Pronti a scrivere, ma anche a salutare un pezzo di vita. Fino a ieri sera, l’atmosfera era sospesa. Le chat scolastiche sembravano centrali operative, tra meme rassicuranti e ultime dritte. In casa, si alternavano playlist motivazionali e citazioni improvvisate di Calvino. Qualcuno ripassava con lo sguardo fisso sul soffitto, qualcun altro già immaginava la traccia perfetta. Ma ora le supposizioni lasciano il posto ai fatti. È la mattina degli esami, e in ogni scuola reatina si respira un’aria densa di tensione, adrenalina e speranza. Per molti, è l’ultima vera prova da studenti. Per tutti, è l’inizio di qualcosa di nuovo. In bocca al lupo a tutti i maturandi di Rieti: scrivete bene. Ma soprattutto, scrivete di voi. Domani la seconda prova: varia da indirizzo a indirizzo. E anche lì, c’è un bel da fare.