È ripartito ufficialmente oggi il cantiere di “Casa Futuro” ad Amatrice, il più grande intervento di ricostruzione privata legato al sisma del 2016. Il progetto sorge dove un tempo si trovava il complesso Don Minozzi, proprietà dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, gravemente danneggiato dal terremoto.
Nel corso della cerimonia, che ha segnato la riattivazione dei lavori, erano presenti il Commissario Straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, l’Assessore regionale alla Ricostruzione Manuela Rinaldi, il Sindaco di Amatrice Giorgio Cortellesi, il Vescovo di Rieti Monsignor Vito Piccinonna, e il Presidente dell’Opera Don Minozzi Don Savino D’Amelio. Collegato in videoconferenza, anche l’architetto Stefano Boeri, autore del progetto.
Avviato nel 2021 e poi sospeso nel 2023, il cantiere è ripreso nel marzo 2025 con un nuovo gruppo di imprese e punta a completare l’opera entro il 2027, per un valore complessivo di 54,7 milioni di euro.
“Un giorno importante non solo per Amatrice, ma per tutto il cratere” – ha dichiarato il Commissario Castelli – “Il complesso Don Minozzi è un simbolo della rinascita dell’Appennino centrale. Casa Futuro sarà un modello innovativo e sostenibile, un’opera di grande valore sociale e culturale che dimostra come la ricostruzione possa portare a termine anche le sfide più complesse”.
Il progetto firmato da Boeri Architetti si sviluppa su 50.000 metri quadrati e comprende la riqualificazione di cinque edifici gravemente compromessi. “Casa Futuro” sarà articolata in quattro corti tematiche: Corte Civica, Corte del Silenzio, Corte dell’Accoglienza, Corte delle Arti e dei Mestieri, ognuna con funzioni sociali e formative, pensate per restituire ad Amatrice uno spazio pubblico moderno e inclusivo.
“È una grande architettura sociale – ha commentato Boeri – e rappresenterà un punto di riferimento per tutta l’area del Cratere. A quasi nove anni dal sisma, questa opera incarna una visione concreta per il futuro”.
A sottolineare l’importanza della collaborazione istituzionale, è intervenuta anche l’Assessore Manuela Rinaldi: “Casa Futuro è il frutto di un lavoro condiviso. L’Ufficio Speciale Ricostruzione del Lazio ha fornito supporto costante nella gestione della sospensione e nella rimodulazione dei tempi di realizzazione, ora fissati in 48 mesi. La nostra priorità è garantire trasparenza, efficienza e continuità”.
Con tono più prudente ma fiducioso, il sindaco Cortellesi ha aggiunto: “Speriamo che questa volta sia quella buona. Casa Futuro è parte della nostra identità e rappresenta una delle sfide più significative della ricostruzione. Serve l’impegno di tutti: istituzioni, imprese, tecnici e cittadini”.
Tra gli aspetti più innovativi dell’intervento, spicca l’impiego sostenibile delle macerie dell’ex complesso, di cui si prevede il recupero del 70%, da destinare alla realizzazione di sottofondi stradali e pavimentazioni. Particolare attenzione è riservata anche all’allineamento architettonico con i simboli storici del centro amatriciano, come la chiesa di Santa Maria Assunta, la Fontana delle Pecore e la Torre Civica.
Il cantiere è gestito da un consorzio di imprese composto da Di Vincenzo Dino & C spa, MIC srl, Turla Costruzioni srl (DMT Scarl). La Direzione Lavori è affidata a Stefano Boeri Architetti, con l’architetto Corrado Longa. Alla progettazione strutturale ha lavorato Hofpro, mentre Esa Engineering cura impianti, acustica, prevenzione incendi ed efficienza energetica. La sicurezza è affidata a ErreB2.
“Casa Futuro” si conferma così come il cantiere-simbolo della ricostruzione privata post-sisma e dell’intera rinascita del centro Italia. Un’opera che promette di essere non solo un riferimento architettonico, ma anche un nuovo cuore pulsante della comunità amatriciana.