Rabbia, dolore e sgomento. È questo il sentimento che emerge con forza dalla dura lettera dell’associazione reatina “Gli Amici di Fiocco”, da quasi 15 anni impegnata nella tutela e nella difesa degli animali. Al centro della denuncia, l’uccisione della piccola Bea, una Bulldog francese di appena due anni, freddata a colpi di fucile da un uomo che ha ritenuto di “difendere la proprietà” contro un animale innocuo e disorientato.
“Non esiste giustificazione per l’uccisione, peraltro così efferata, di un altro essere vivente. Ancor meno – scrive l’associazione – se si tratta di un cane di piccola taglia, docile e non aggressivo come un Bulldog francese. Un gesto incomprensibile e inaccettabile, che lascia sgomenti.”
Secondo quanto riportato, la cagnolina si sarebbe semplicemente avvicinata per errore a un terreno privato. Una presenza evidentemente ritenuta “scomoda” da chi non ha esitato a usare un’arma da fuoco per eliminarla. Un fatto che non può essere ignorato e che rilancia un problema culturale e sociale profondo.
“Ci siamo resi conto che c’è una grande spaccatura: gli animali o si amano alla follia o si odiano e pertanto vanno distrutti. Purtroppo – proseguono i volontari – esiste ancora uno zoccolo duro di persone incivili e disumane per le quali ciò che dà fastidio si elimina.”
Un messaggio chiaro, che denuncia senza mezzi termini l’arretratezza di certi comportamenti e l’insensibilità verso gli esseri più deboli. Il caso di Bea non è isolato e rappresenta una ferita profonda per chi da anni si batte per un’evoluzione civile della società.
Gli “Amici di Fiocco” esprimono vicinanza alla famiglia della cucciola e si appellano alle istituzioni affinché venga fatta piena luce sull’accaduto e il responsabile sia messo nelle condizioni di non nuocere più a nessuno.
Infine, l’associazione rinnova la propria disponibilità a collaborare con enti e istituzioni per promuovere campagne di sensibilizzazione e rispetto per la natura e l’ambiente, affinché simili tragedie non si ripetano più.
Un messaggio che richiama tutti alla responsabilità, al rispetto e a un senso di umanità che – troppo spesso – sembra ormai smarrito.