Il cuore pulsante dell’inclusione ha battuto forte a Verona in occasione dei Play the Games Special Olympics 2025, dove lo sport è stato ancora una volta il linguaggio universale capace di unire, valorizzare e superare ogni barriera.
Il settore nuoto è stato tra i più applauditi della manifestazione. Gli atleti del Club Nuoto Rieti – Special Olympics si sono distinti nelle finali del 31 maggio e del 2 giugno, regalando emozioni in ogni vasca.
A brillare è stato Massimo Rinaldi, medaglia d’oro nei 25 metri stile libero (divisione M09) con un tempo di 29”10. Rinaldi ha gareggiato anche nei 25 dorso (M12) con un buon 43”10, confermando una costante crescita tecnica.
Matteo Santucci ha conquistato l’oro nei 25 rana (M06) con 27”90, sfiorando il podio anche nei 25 stile libero (25”90). Insieme a lui, in più gare, Christopher Ranaldi ha dimostrato grinta e determinazione: bronzo nei 25 stile libero (M14) con 26”50 e quinto nei 25 dorso (M22) con 29”90.
Sul fronte femminile, ottima prestazione di Miriam Grillo, che ha ottenuto un meritato terzo posto nei 25 dorso (F04) con un tempo di 1’06”70, seguita da Aurora Attisano (quarta nei 25 dorso F16, 31”60 e terza nei 50 dorso F05, 1’15”90), mentre la sorella Silvia Attisano ha chiuso quinta nei 25 rana (F05) con 36”60 e quarta nei 50 dorso.
Tra gli uomini, ha lasciato il segno anche Francesco Colasanti, primo nei 25 dorso (M04) in 47”70, e Alessio Pensorosi, protagonista nei 25 dorso (M25) con un tempo di 23”50 (quinto posto), e nei 50 dorso (M12) dove ha ottenuto un quarto posto in 51”70.
Momento di grande emozione nella staffetta 4×25 stile libero, dove la squadra del Club Nuoto Rieti – composta da Santucci, Rinaldi, Ranaldi e Pensorosi – ha conquistato il terzo posto in 1’53”40, mostrando uno spirito di squadra esemplare.
Ma oltre le medaglie, a vincere sono stati i valori che rendono unici gli Special Olympics: la forza del gruppo, la gioia della partecipazione, la bellezza dell’impegno. Il pubblico ha applaudito con calore ogni prestazione, testimoniando quanto lo sport possa essere motore di dignità, autostima e felicità.
Verona ha saputo accogliere e valorizzare questi atleti straordinari, confermandosi ancora una volta capitale dell’inclusione sportiva. Un evento che lascia il segno e lancia un messaggio potente: quando lo sport è per tutti, vince davvero .