Conclusa con successo la prima annualità di ‘Corpi Sociali’: il teatro come ponte di inclusione tra carcere e comunità

Concluso con successo la prima annualità del progetto “Corpi Sociali” – Officine di Teatro Sociale della Regione Lazio: il teatro come strumento di riscatto e inclusione
Si è appena conclusa la prima parte del progetto “Corpi Sociali”, un’iniziativa sostenuta dalla Regione Lazio e dall’ assessorato alle politiche sociali del Comune di Rieti, che prevede attività all’interno della Casa Circondariale di Rieti e attività rivolte ai più giovani presso il Centro di Aggregazione Giovanile Regeneration Lab di Rieti.
Il progetto ha portato l’arte dove ce n’è più bisogno, confermando il grande potere del teatro nella trasformazione sociale e nella riscoperta dell’umanità.
Il 29 e 30 maggio, per la prima volta, le porte del carcere si sono aperte al pubblico esterno, che ha potuto assistere allo spettacolo “Ragion di Stato”. La piéce nasce dal lavoro di scrittura collettiva svoltosi durante il progetto, a partire dalla lettura di “Ascesa e rovina della città di Mahagonny” di Bertolt Brecht, un classico della letteratura del Novecento noto per la sua capacità di provocare riflessioni profonde.
Per mesi, i detenuti hanno partecipato ai laboratori di alta formazione proposti dal Teatro Rigodon: drammaturgia e recitazione con la regista Desiree Proietti Lupi e la sua assistente Barbara Clementini, movimento scenico e danza con Claudia Cipitelli Gallotta, scenografia con Emanuele Mancini e Arianna Scappa. Fondamentale è stato il prosieguo della collaborazione avviata l’anno precedente con il Gruppo Psico-Esperienziale di Libera Espressione condotto dalla Dottoressa Eleonora Iampieri, in cui le esperienze teatrali proposte, lo studio dei personaggi, l’approfondimento delle dinamiche interne dei partecipanti e la rappresentazione drammaturgica del loro mondo interiore hanno generato un alchemico intreccio tra Teatro e Psicologia.
L’obiettivo del progetto è stato offrire ai partecipanti uno spazio per ritrovare la propria voce e dignità attraverso l’arte, facendo di ogni prova e confronto un passo verso la riscoperta di sé.
Ringraziamo con gratitudine tutti i partecipanti per l’impegno e la passione dimostrati: il percorso ha portato a una crescita straordinaria, non solo artistica ma soprattutto umana. Questa rappresentazione va oltre il semplice spettacolo, diventando un simbolo di riabilitazione, inclusione e speranza, capace di costruire ponti tra mondi apparentemente lontani.
Un grazie sentito a chi ha creduto e sostenuto questa iniziativa, alla Casa Circondariale di Rieti che da anni ormai accoglie i nostri progetti, con l’augurio di continuare, nelle prossime annualità, il cammino intrapreso insieme.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.