Il Comune di Montopoli di Sabina ha approvato tre mozioni di forte impatto politico e simbolico, riconoscendo ufficialmente lo Stato di Palestina, sostenendo la causa del popolo curdo e opponendosi al riarmo europeo. Le delibere, presentate dal gruppo consiliare di maggioranza e approvate all’unanimità da tutti i gruppi presenti, sono state condivise con entusiasmo dalla cittadinanza in occasione delle celebrazioni del 25 aprile, come espressione di una contemporanea resistenza all’ingiustizia.
In particolare, il Comune ha scelto di non restare inerte di fronte al genocidio in corso contro il popolo palestinese da parte del governo israeliano, deliberando il riconoscimento dello Stato di Palestina e la trasmissione della deliberazione alle più alte cariche dello Stato Italiano e dell’Unione Europea.
“Scegliere oggi di prendere posizione in maniera netta su questioni che esulano dall’ordinaria amministrazione vuol dire mettere in pratica una forma di contemporanea resistenza contro l’ingiustizia e a difesa dell’umanità” — ha dichiarato il sindaco Andrea Fiori. “Celebrare il 25 aprile significa onorarne il sacrificio, e questo si può fare solo allontanandosi dalla retorica e servendo quei valori concretamente”.
Tra le azioni simboliche approvate, anche il conferimento della cittadinanza onoraria ad Abdullah Öcalan, leader del popolo curdo, considerato simbolo vivente di una lotta trasformata da armata a politica. La sua filosofia, centrata sul “confederalismo democratico”, promuove la parità di diritti tra uomini e donne e l’inclusione di tutte le etnie e religioni.
È stata inoltre approvata una mozione del Movimento 5 Stelle, presentata dal consigliere di maggioranza Simonetti, contro il riarmo europeo, a consolidamento delle scelte orientate alla pace e alla giustizia. “Sono orgoglioso del voto unanime,” ha concluso il sindaco Andrea Fiori, “perché dimostra che una prospettiva diversa e condivisa è possibile. Se è possibile in un consiglio comunale, vogliamo credere che possa esserlo anche nei parlamenti nazionali e nelle organizzazioni internazionali”.