Polo Didattico, l’allarme dei genitori: “Vogliamo nero su bianco che la scuola sia agibile. Basta silenzi, servono risposte ora”

Cresce la tensione attorno alla situazione del Polo Didattico di Rieti (agraria e odontotecnico), già finito sotto i riflettori nei giorni scorsi dopo il crollo di parte dei soffitti causato dal maltempo. A poche ore da un nuovo episodio critico — l’attivazione improvvisa di una sirena all’ingresso dell’istituto e infiltrazioni d’acqua dai soffitti — è un genitore a prendere la parola, con una segnalazione carica di preoccupazione: “Mando i miei figli a scuola e pretendo che ci vadano in sicurezza. Voglio un documento ufficiale che certifichi, nero su bianco, che la struttura è agibile”.

Il maltempo della notte ha aggravato una situazione già fragile. L’allarme scattato stamattina poco prima dell’ingresso ha generato momenti di panico tra gli studenti, usciti all’esterno in attesa di chiarimenti. Solo dopo le 8:15 è ripresa regolarmente l’attività, ma non la tranquillità. “I ragazzi sono rientrati tra soffitti che gocciolano e aule bagnate. È inaccettabile,” prosegue il genitore, che lamenta anche la mancata comunicazione da parte della dirigenza scolastica. “Non è possibile che a distanza di giorni nessuno si prenda la responsabilità di spiegare pubblicamente cosa sta succedendo. La dirigente non risponde, e intanto gli studenti scioperano. I professori fanno lezione (o almeno, sono disponibili), ma chi garantisce la sicurezza?” dice un altro genitore, portavoce di un gruppo.

A preoccupare famiglie e studenti è soprattutto il rischio legato all’impianto elettrico, potenzialmente compromesso dall’acqua che filtra dai soffitti. “Stiamo parlando di un pericolo reale, non di disagio temporaneo. Serve un intervento immediato: o si mette in sicurezza l’edificio, oppure si chiude la scuola e si trova una sede alternativa. Ma bisogna agire prima che finisca l’anno scolastico, non dopo” aggiungono i genitori degli studenti.

La richiesta è chiara: l’intervento di chiunque sia preposto alla sicurezza. “Ci dica qualcuno, con una firma e una relazione tecnica, se questa scuola è agibile oppure no. Perché noi, come genitori, vogliamo certezze e non ci accontentiamo più di silenzi o rassicurazioni verbali”. Intanto gli studenti continuano a protestare. Ma il tempo stringe, e a Rieti – tra soffitti che perdono acqua e silenzi istituzionali – la domanda che rimbalza tra i corridoi e le famiglie è una sola: chi si assumerà la responsabilità di garantire la sicurezza degli studenti?

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