(di Valentina Fabri) Nel Conclave del 2025, la figura di Padre Raniero Cantalamessa, frate cappuccino reatino d’adozione, ha continuato a esercitare un’influenza profonda, sebbene più simbolica che operativa. Già noto per aver accompagnato spiritualmente i cardinali nei conclavi precedenti, come nel 2005, quando da semplice frate fu chiamato a pronunciare un’esortazione decisiva, anche stavolta, pur prossimo ai novant’anni, è stato designato a tenere le “monizioni” nelle Congregazioni Generali che hanno preceduto l’elezione.
Questi interventi, previsti dalla Universi Dominici Gregis, hanno lo scopo di richiamare i cardinali elettori alla responsabilità morale del loro voto: scegliere in coscienza colui che potrà guidare la Chiesa e difendere i poveri e i deboli. Ritiratosi dal ruolo di Predicatore della Casa Pontificia dopo oltre quarant’anni – incarico ricevuto nel 1980 da Giovanni Paolo II e mantenuto fino al 2024 con Benedetto XVI e Francesco – Cantalamessa ha scelto di non essere ordinato vescovo, restando fedele alla sua vocazione francescana.
Tuttavia, la sua lunga esperienza e la limpidezza della sua testimonianza continuano a ispirare il collegio cardinalizio e la Chiesa tutta.