Il cartello “Questa è una rapina”, l’arma ‘simulata’, i 1.500 euro e il cambio di giaccone: pensionato reatino tradito dalle telecamere

(di Cristian Cocuccioni) Ricordate la rapina alle Poste di viale Matteucci di febbraio? Bene, il colpevole, un 60enne reatino censurato, è stato arrestato dai Carabinieri di Rieti. L’indagine è riuscita grazie alle videocamere e al lavoro del Nucleo Investigativo di Rieti.

Il 4 febbraio, un uomo di 60 anni si era introdotto nell’Ufficio Postale di viale Matteucci con il volto coperto e un cartello in mano con scritto “Questa è una rapina”, agitando l’altra mano per simulare il possesso di un’arma. Era mattina, l’ufficio era pieno di clienti: scene di panico, urla, paura. Alcune persone, sotto shock, hanno avuto bisogno dell’intervento del 118.
Il rapinatore, pensionato, era riuscito a fuggire con un bottino di 1.500 euro. Per depistare le indagini, aveva cambiato giacca subito dopo il colpo: da un giaccone nero era passato a uno color marroncino. Aveva anche cercato di camuffare il proprio accento, parlando con inflessione romana, nel tentativo di confondere ulteriormente gli inquirenti. Ma nonostante questi accorgimenti, non aveva fatto i conti con le videocamere di sorveglianza, comunali e private.

L’intervento dei Carabinieri è stato immediato, allertati da un cliente che, con prontezza, era riuscito a chiamare aiuto. Le indagini del Nucleo Investigativo di Rieti si sono basate sulle testimonianze dei presenti e sulle immagini di videosorveglianza. In soli sei minuti l’uomo ha messo a segno la rapina e si è dileguato. Il giorno successivo al colpo era già ripartito per il Portogallo, dove ha il suo domicilio.

Il suo arresto è avvenuto all’aeroporto di Fiumicino, al rientro proprio dal Portogallo: stava per imbarcarsi per una nuova fuga, questa volta direzione Albania. “Un’implementazione dal punto di vista tecnico aiuterebbe di più le forze dell’ordine”, hanno commentato i Carabinieri, sottolineando come una rete di videosorveglianza più efficiente avrebbe potuto accelerare ulteriormente le indagini. L’uomo è ora al carcere di Civitavecchia.

Foto: RietiLife ©

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