Ricci e Jucci a lezione di intelligenza artificiale

La riflessione sull’intelligenza artificiale sale in cattedra passando attraverso il laboratorio ed il corso di giornalismo per stimolare tra i giovanissimi la consapevolezza della rivoluzione tecnologica che il mondo sta vivendo. Protagoniste, in questa direzione, sono state la scuola secondaria di primo grado “Angelo Maria Ricci” e il Liceo Scientifico “Carlo Jucci”, entrambe dirette dalla professoressa Paola Testa.
Tante le curiosità sollecitate dall’incontro con Mario Febroni, Amministratore Ndesign srl, che ha introdotto il tema con un interessante focus sull’interazione diretta tra i partecipanti e uno strumento di IA. Guidati dalla docente Elisa Masotti, i ragazzi hanno concentrato la loro attenzione sul funzionamento dell’Intelligenza Artificiale e sui metodi di apprendimento che può supportare. Ma non solo.
“E’ stata un’occasione importante – ha sottolineato il dirigente Paola Testa – per stimolare una riflessione condivisa sui cambiamenti che questa tecnologia sta apportando nella società e su come può essere utilizzata anzitutto in ambito scolastico e nello studio personale. L’approccio discorsivo ed accessibile ha stimolato poi tante domande in più direzioni consentendo di analizzare vantaggi e rischi di una realtà destinata a prendere sempre più piede. La consapevolezza di quello che sta accadendo richiede del resto una profonda introspezione che non può non innescarsi a partire dalla conoscenza”. L’incontro con Febroni, ex alunno sia della “Ricci” sia dello “Jucci”, ha letteralmente catalizzato l’attenzione degli alunni coinvolti, tornati a casa con una consapevolezza maggiore su una “tecnologia di tipo relazionale – ha chiarito l’intervistato – e costruita su modelli che apprendono. Un sistema software che, al momento, non è ancora in grado di comprendere davvero il testo – almeno nel modo in cui lo intendiamo noi essere umani e che forse, in un futuro più o meno lontano, potrebbe arrivare a sviluppare una forma di consapevolezza. Chissà! “. Immancabile, in questo senso il richiamo a film come Matrix e Terminator, e inevitabilmente alla “necessità di regolamentare lo strumento dell’Intelligenza Artificiale affinché non scatti il fuori-controllo, per tutelare l’umanità. L’auspicio è che l’etica dovrà sempre restare in primo piano”.
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