Docenti e FLC CGIL contro l’introduzione della filiera formativa 4+2 all’IIS Aldo Moro

Un gruppo di docenti dell’IIS Aldo Moro ha espresso la propria contrarietà all’introduzione della filiera formativa 4+2 per l’indirizzo tecnologico di informatica ed elettronica. Supportati dal sindacato FLC CGIL, i docenti contestano la sperimentazione, evidenziando criticità sia nel merito che nel metodo adottato per la sua approvazione.

Le perplessità dei docenti

Durante una riunione del Collegio dei Docenti, gli insegnanti hanno sollevato dubbi sull’opportunità di adottare un percorso che riduce la durata degli studi e introduce una commistione poco chiara tra scuola e azienda. Tra le principali preoccupazioni espresse vi sono:

  • Il rischio che la scuola pubblica si focalizzi eccessivamente sugli aspetti tecnico-pratici, a discapito della formazione critica e culturale degli studenti.
  • L’anticipo di esperienze lavorative che potrebbero non rispettare i tempi naturali dello sviluppo cognitivo degli allievi.
  • L’assenza di un’informazione adeguata su un progetto di tale portata, che sembra essere stato approvato senza un ampio coinvolgimento di docenti, studenti e famiglie.

I docenti ritengono che la sperimentazione sia stata presentata come un successo dell’Istituto, quando in realtà rappresenta un salto nel buio, senza adeguate certezze sugli esiti formativi e occupazionali per gli studenti.

La posizione della FLC CGIL

Il sindacato FLC CGIL ha manifestato forte preoccupazione per l’introduzione della filiera 4+2, sostenendo che questa decisione potrebbe compromettere la qualità della formazione. Secondo il sindacato, la misura rischia di:

  • Ridurre le possibilità di scelta degli studenti, enfatizzando un orientamento precoce al lavoro a scapito dell’acquisizione di competenze trasversali e interdisciplinari.
  • Depauperare le capacità logico-deduttive degli allievi a causa della riduzione del tempo complessivo di apprendimento.
  • Trasformare la scuola in un mero serbatoio di manodopera per le imprese, piuttosto che garantire una formazione completa e multidisciplinare.

Impatto sulla scuola e sul personale

Un ulteriore aspetto critico riguarda le conseguenze della riforma sul personale scolastico. La riduzione del ciclo di studi a quattro anni potrebbe comportare:

  • Tagli agli organici e aumento della precarietà lavorativa tra docenti e personale ATA.
  • Un impoverimento dell’offerta formativa complessiva, con meno tempo dedicato a materie fondamentali per una crescita culturale e sociale equilibrata.

Esperienze internazionali dimostrano che modelli di formazione precoce orientati esclusivamente al mondo del lavoro tendono a creare sistemi chiusi, limitando la mobilità sociale e le pari opportunità.

Le contestazioni procedurali

Oltre alle criticità di merito, la FLC CGIL ha evidenziato irregolarità nella procedura di approvazione della sperimentazione. Secondo il sindacato, la delibera del Collegio Docenti sarebbe stata approvata con forzature delle procedure previste dalle norme sugli organi collegiali. Nonostante le ripetute diffide alla Dirigente Scolastica affinché prendesse atto di tali irregolarità, la situazione non ha trovato soluzione, tanto che il sindacato si riserva di ricorrere alle vie legali per tutelare i lavoratori e il Collegio Docenti.

Conclusione

La sperimentazione della filiera formativa 4+2 all’IIS Aldo Moro continua a sollevare un acceso dibattito tra docenti, sindacati e comunità scolastica. Se da un lato viene presentata come un’opportunità innovativa, dall’altro emergono preoccupazioni concrete sulla sua efficacia educativa, sull’impatto occupazionale e sulle modalità con cui è stata approvata. Il confronto tra le parti sarà determinante per il futuro di questo progetto e per garantire che l’istruzione resti un diritto fondamentale, in grado di formare cittadini consapevoli e preparati per il mondo del lavoro senza sacrificare lo sviluppo del pensiero critico e della cultura generale.

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