Riceviamo e pubblichiamo una lettera da parte degli agricoltori riguardo la protesta di un anno fa e cosa non va e cosa non è cambiato da quei giorni:
Esattamente un anno fa ci vedevate sulle strade di Rieti prima, e Roma dopo, a protestare con i trattori e la bandiera italiana.. cos’è cambiato da un anno a questa parte?
Per quanto riguarda i problemi dell’ agricoltura sono rimasti tutti ,anzi grazie alla lungimiranza del governo e del ministero dell’ agricoltura e della sovranità alimentare hanno pensato bene di aiutare gli agricoltori italiani con il “Piano Mattei” e il famoso “mercosur”,accordo commerciale per aiutare l industria italiana a vendere in sud america in cambio di aumentare l’ importazione di carni e prodotti agricoli da quei paesi…aiutare l’ industria sulla pelle dell’ agricoltura! Grazie per aver creduto nella sovranità alimentare!
Noi Agricoltori e Allevatori del Reatino, ancora non siamo scesi in strada, ma questo non vuole dire che stiamo con le mani in mano ,o che ci siamo arresi,o meglio ancora perché non condividiamo i punti di chi è già in protesta.
Vogliamo riflettere su cosa e come farlo, per cercare possibilmente di non ripetere errori dello scorso anno, errori fatti per inesperienza nel gestire certe situazioni,dove i soli nostri alleati erano i cittadini .
Sicuramente ci darebbe più forza la consapevolezza e la certezza di avere al nostro fianco tutte le associazioni sindacali del settore(cosa ,aimé, mancata lo scorso anno)come accadde in altri paesi europei.
Ci auspichiamo anche un supporto delle autorità locali ,in quanto primi governatori dei nostri territori e paesaggi da tutti invidiati grazie anche e soprattutto alla cura e manutenzione che i contadini nel tempo hanno svolto, a volte scolpendo il paesaggio come un opera d’arte.
Ed è alle associazioni, ai sindacati e alle amministrazioni locali che chiediamo se qual è il futuro della nostra amata provincia, con i girasoli nei campi e gli animali al pascolo o con distese di pannelli solari sotto la veste di agrivoltaico e della svolta Green(che va fatta,se vogliamo consegnarlo ai nostri nipoti un po’ meglio di come lo abbiamo ricevuto, ma raccontando che l’ agricoltura inquina più dell’ industria, dei trasporti, e dei giretti sulla Luna non si è onesti, ma semplicemente servi di alcuni.
Iniziamo a consumare i prodotti del proprio territorio, e di quelli vicino, invece di importare grano non si sa da dove ,mentre il nostro lo mandiamo altrove,sai quanto gasolio e inquinamento ci risparmieremmo?!per non parlare che ne beneficerebbe la nostra salute!
Ah.. ma giustamente poi le l’ hobby,le multinazionali,come guadagnerebbero ??!!