“Il report dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) – che ha fatto luce sull’efficacia, l’appropriatezza, e la sicurezza delle cure garantite ai cittadini dal servizio sanitario nazionale nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza – ci spinge ancora una volta a riflettere sulla qualità della sanitaria pubblica nella provincia reatina”. Lo affermano in una nota congiunta Alberto Civica e Alberto Paolucci, rispettivamente Segretario generale della Uil del Lazio e Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina romana.
Dai risultati del report riferiti al 2023 si scopre che l’area riconducibile alle patologie cardiocircolatorie ha ottenuto un risultato globalmente elevato. Alto anche il livello per l’area pneumologica. Molto elevato il giudizio dell’Agenzia per la chirurgia generale per l’intervento di colecistectomia con degenza postoperatoria non superiore a tre giorni. Bene anche ortopedia e traumatologia.
“A questi dati, che evidenziano la necessità di mantenere elevati gli standard qualitativi di queste specializzazioni – aggiungono Civica e Paolucci – si aggiungono poi le note dolenti del report che si concentrano sugli scarsi voti ottenuti nei settori dove l’attenzione dovrebbe essere massima. Non sono lusinghiere infatti le prestazioni per l’area neurologica, così come bassi sono stati i livelli assegnati a chirurgia oncologica”.
“Cosa accadrà adesso visto che con la programmazione della rete ospedaliera regionale si registra sì un lieve aumento di posti letto a svantaggio però dei pazienti acuti? – si chiedono Civica e Paolucci –Vista la particolare conformazione geografica della provincia e la distanza dalla Capitale, andrebbero potenziati i posti letto in tutte le discipline per acuti del Lellis di Rieti ma prima ancora andrebbe potenziata l’offerta sanitaria sul territorio, la telemedicina, che fine hanno fatto gli ospedali di comunità, le case di comunità previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza?”.
“Il timore, che speriamo venga smentito dai fatti – concludono Civica e Paolucci è che si pensi più agli equilibri politici e poco alla qualità delle prestazioni sanitarie da offrire alle cittadine e ai cittadini della nostra provincia. E’ un timore che aumenta se pensiamo che sul nuovo ospedale cittadino siamo ancora fermi alla scelta dell’area per costruirlo. Sono ormai otto anni aspettiamo novità sostanziali su questo nuovo nosocomio attorno al quale edificare una nuova sanità pubblica che rispetti la Costituzione, che assicuri le cure a tutte le persone. Da anni ripetiamo a una politica distratta che il De Lellis è una struttura che ha fatto il suo tempo e che attualmente è l’unico ospedale di una provincia a elevata sismicità. E ancora, cosa se ne farà del nuovo ospedale di Amatrice prossimo alla fine lavori? E soprattutto le risorse umane necessarie sono previste nei fabbisogni assunzionali del prossimo triennio. Auspichiamo, come più volte ribadito, la chiusura della fase commissariale, senza dubbio limitante nelle scelte strategiche e nell’autonomia di gestione propria di una direzione generale nel pieno delle proprie funzioni, sono ormai due anni di nomina commissariale, ci domandiamo quali siano le ragioni”.