Pro Calcio Studentesca: “Un nostro giocatore 16enne chiamato ‘scimmia’, ma da giudice sportivo e arbitro nessun provvedimento per razzismo”

Una lettera per manifestare disappunto su un provvedimento del giudice sportivo di Lnd Rieti dopo un episodio molto grave. Protagonista, suo malgrado, la Pro Calcio Studentesca che già al Corriere di Rieti, a inizio settimana, aveva denunciato frasi razziste nei confronti di un suo giocatore durante la gara del campionato U17 (Allievi) contro l’Accademia Calcio Sabina, finita 4-1 in favore dei sabini.

A raccontare l’episodio grave durante il dirigente della Pro Calcio, Davide Aragno, come riportato dal Corriere: “E’ stata una partita nervosa, diretta non bene dall’arbitro. Ma quello che ci indigna sono gli epiteti rivolti ad un nostro giocatore. Epiteti razzisti arrivati sia dal campo che dagli spalti. E’ stato bravo l’allenatore dell’Accademia a mandare sotto la doccia un suo giocatore. Alla fine del primo tempo c’era molto nervosismo – continua Aragno – non volevamo tornare in campo. Poi i ragazzi delle due squadre si sono parlati e hanno concluso la gara. Ho invitato l’arbitro mettere a referto l’accaduto.Nel 2024 queste cose non possono succedere”.

Ieri pomeriggio il giudice sportivo: multa di 50 euro ad Accademia Calcio Sabina perché “Perché propri sostenitori, sia alla metà del primo tempo, che al termine della gara, insultavano con parola gravemente offensiva, un giocatore della squadra avversaria”.

Provvedimento che non piace alla Pro Calcio Studentesca, con Oliviero Olivieri che scrive a RietiLife: “Credo che nel momento stesso in cui un arbitro si rende conto che dalla tribuna arrivano epiteti e frasi razziste, abbia il dovere di interrompere la partita – scrive Olivieri – Quando poi l’episodio si ripete, credo abbia il dovere di decretare la fine della stessa. Nessuna delle due cose è stata fatta dall’arbitro; ma ancor più grave è che nel referto non venga menzionato il fatto che un ragazzo della squadra di casa (precisamente il N. 9), tirato fuori dal campo dal suo Allenatore per aver ripetutamente proferito la parola incriminata (scimmia), non venga squalificato neppure per una giornata. Inaudito. Io avevo detto di non calcare la mano sulla Società perché conosco la loro sensibilità alle problematiche legate al razzismo, all’integrazione, all’inclusione, alla multi etnicità ecc., ma ridurre ad un nonnulla un episodio gravissimo di razzismo, perché gridare scimmia, ripetutamente, ad un ragazzo di 16 anni è razzismo: IO NON CI STO”.

“Mi aspettavo – dice Olivieri – da parte del Giudice Sportivo non la multa di 50,00 euro alla Società, proprio perché credo che la Società nulla abbia a che fare con questi incredibili, incresciosi e inaccettabili episodi; avrei però punito il pubblico impedendogli di vedere la propria squadra per almeno un mese facendo giocare le partite casalinghe a porte chiuse e avrei squalificato il giocatore/ragazzo resosi protagonista in campo di frasi razziste nei confronti di un coetaneo di colore per almeno 4 giornate. Come Società non siamo dispiaciuti, siamo offesi e perciò chiediamo che i protagonisti negativi dei sopracitati episodi siano puniti equamente: il signor Arbitro di cui non conosco il nome, in altra occasione per un fallo di reazione ha calcato la mano tanto da far infliggere ad un nostro tesserato ben 3 giornate di squalifica (che abbiamo accettato senza colpo ferire), chiedo, per quanto accaduto che non venga più designato per arbitrare partite delle nostre squadre; chiedo altresì le dimissioni del giudice sportivo e del suo assistente perché, a mio parere, non hanno valutato correttamente l’accaduto. Noi vogliamo rispetto; vogliamo essere tutelati come società e vogliamo che siano tutelati i nostri ragazzi. La nostra società – tanto per ricordare – Ha avuto e pagato 50,00 euro di multa per ‘quattro stracci di dubbia provenienza’ appesi all’interno dello spogliatoio del direttore di gara” conclude la Pro Calcio Studentesca.

 

Foto: RietiLife ©

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