Snals: “Dimensionamento scolastico. Così si rischia di ampliare i divari territoriali”

Si è tenuto ieri 11 gennaio al MIM un incontro  per una verifica sull’attuazione dei provvedimenti di riorganizzazione della rete scolastica prevista nel triennio. L’Amministrazione ha illustrato il provvedimento inserito nel decreto milleproroghe che autorizza le Regioni a incrementare di 185 unità le autonomie scolastiche su tutto il territorio nazionale, confermando che saranno previsti ulteriori esoneri dei collaboratori dei dirigenti scolastici anche per le scuole oggetto di accorpamento.

Questo incremento esclude nuove assunzioni di dirigenti scolastici e di Dsga e non inciderà neppure sul numero delle disponibilità per la mobilità interregionale dei dirigenti scolastici il che significa che le autonomie” salvaguardate” potranno infatti essere affidate solo in reggenza a dirigenti scolastici e Dsga”.

“Si tratta di un provvedimento che vorrebbe compensare – senza riuscirci- le difficoltà incontrate dalle Regioni nell’applicazione del DI 127/2023 per la riorganizzazione della rete scolastica nel triennio 2025/27”.

In realtà – evidenzia lo Snals-Confsal – nonostante la previsione di esoneri e semiesoneri per i collaboratori delle scuole affidate in reggenza e di quelle oggetto di accorpamento, non verranno certo superate le difficoltà gestionali delle scuole.

Di fatto nella nostra provincia le 10 scuole in reggenza rimarranno tali, a queste,se ne  aggiungeranno  altre 2 per pensionamenti.

Lo Snals Confsal, sottolinea che i risparmi modesti ottenuti con il taglio delle autonomie comportano pesanti risvolti organizzativi e gestionali che rischiano di compromettere le finalità educative del nostro sistema nazionale. Più che un risparmio di spesa ci sembra che la norma inserita nella legge di bilancio per il 2022 stia perseguendo un disegno di riorganizzare l’autonomia scolastica come unità amministrativa e non come presidio educativo”.

Basti vedere gli effetti e le tensioni provocate dall’unico accorpamento previsto per quest’anno per la nostra provincia (secondo le stime nei prossimi 2 anni se ne dovranno aggiungere altri 6) per rendersi conto di quanto sia complicato tale processo di riforma.

Il Ministero dovrà pertanto operare ogni possibile  sforzo per rivedere il piano di riorganizzazione della rete scolastica attraverso un ampio confronto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni regionali ma soprattutto, così come è stato già fatto con altre misure del PNRR, dovrebbe rinegoziare i vincoli del dimensionamento scolastico in corso di attuazione, per assicurare la necessaria continuità amministrativa e funzionale alle scuole nell’interesse del diritto all’istruzione e della qualità dell’insegnamento. Se la Missione 4 del PNRR, doveva servire a ridurre i divari territoriali- conclude lo SNALS- Confsal -al momento -ed è solo l’inizio- sta seriamente rischiando di amplificarli.

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