Rieti piange la morte di Serafino Pasquali, ex dirigente delle poste e delle comunicazioni e impegnato in politica nella DC negli anni 60. I funerali, per l’ultimo saluto a Serafino, domani 24 dicembre alle 12.15 nella chiesa di San Michele Arcangelo. Di seguito il ricordo di Francesco Saverio Pasquetti:
“Brillano le luci, in città, in attesa del Natale che viene. Stridono forte con un tempo di lutto, per Rieti, per la sua storia e per coloro che l’hanno costruita. Prima Adelmo e la sua famigerata mimosa. Poi Piero, la sua passione per la cultura, la danza, la lirica. Oggi un altro velo di tristezza si stende su una città che, al contrario di quanto sembrerebbero affermare gli addobbi natalizi a tratti sfavillanti, conosce da anni un lento, inesorabile declino. Era un uomo mite e gentile, Serafino. Le nostre famiglie erano cresciute l’una di fronte all’altra, in quel magico cortile di via degli Elci dove giocavano torme di bambini all’epoca del boom demografico degli anni ’60. Con Marco, il figlio, tanti giochi e tante esperienze comuni, poi, ritrovatici in un percorso spesso comune, più fratelli che amici. Era la generazione anni ’30, quella che ha rivoluzionato una città, facendole fare il salto da una realtà contadina ad una più moderna ed industriale. Con l’appoggio sapiente e fattivo di Franco Maria Malfatti – l’Onorevole Bambino, come lo descrisse mio padre nel suo libro – Serafino, Ottorino, Loris e tanti altri seppero prendere per mano una città e condurla fuori dalle secche del provincialismo. Furono assessori assieme, nella giunta di Piero Aloisi: l’uno, mio padre, alla Pubblica istruzione, a realizzare le scuole del futuro. Fianco a fianco con un altro gigante del tempo, il provveditore agli studi Luigi Minervini, di cui era segretario particolare e collaboratore stretto proprio come Beatrice Della Peruta, moglie di Serafino e collega di mio padre per tanti anni. L’altro, al Personale, a strutturare la prima pianta organica del comune di Rieti. Per quarant’anni stimato dirigente delle Poste e Telecomunicazioni, Serafino Pasquali cominciò presto il suo impegno in politica, nella DC, negli anni 60. Quanti volantini elettorali abbiamo distribuito, con quei numeri e le quattro preferenze, io e Marco! Furono eletti assieme e lui ricoprì con garbo ed impegno il ruolo di consigliere comunale per vent’anni. Fu fra i fautori della nascita della prima municipalizzata del comune di Rieti, che poi divenne ASM, ma dove davvero resta la sua impronta di gigante, di manager di grandi capacità, fu nel mondo della Sanità. Dopo la riforma del Servizio Sanitario Nazionale, fu lui a far nascere la ASL di Rieti, nominato Presidente dal 1981 al 1989, e a strutturarne l’organico, a costruirne le fondamenta e ad acquisire gli storici edifici di Viale Matteucci. Asl in cui tornò come Amministratore straordinario dal ’91 al ’93, firmando un’altra rivoluzione storica per la sanità reatina. Il vecchio manicomio si trasforma ospitando quella che è diventata la Direzione ASL. Viene realizzato l’ampliamento dell’Ospedale De Lellis e realizzato il reparto di malattie infettive. Pasquali fu anche
dall’89 al ’91 Presidente di un organo all’epoca importantissimo nel controllo della Pubblica Amministrazione, il CORECO. Infine a costruire la prima Struttura per la ricostruzione Sisma del 1997 con il Subcommissario Calabrese dal 1998 al 2000”.
E continua: “Sempre con l’inseparabile Beatrice al suo fianco, legatissimo alla sua famiglia, ai figli Marco e Francesca e poi alle nipotine Sofia e Giulia, Serafino non ha fatto mai mancare il suo impegno sociale alla sua città, anche quando decise di abbandonare la politica. Per quarant’anni è stato membro del Lions Club Rieti Host ed, in quell’ambito, sempre attento alle necessità dei più poveri e dei sofferenti. Con lui scompare l’ultimo esponente di quella generazione straordinaria che seppe guidare una città, dandole lustro e riconoscibilità, in un’epoca di grandi speranze e di enormi cambiamenti. Natale è alle porte, ormai: festeggia in Cielo con gli angeli, caro Serafino. Ti sia lieve la terra”.
Giungano alla famiglia le condoglianze personali del direttore Emiliano Grillotti
Foto: RietiLife ©