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Desertificazione Bancaria nel reatino. Paolucci e Leoni (Uil): “Soltanto 18 Comuni serviti da filiali”

Con 45 sportelli e 18 Comuni serviti su 73, Rieti è la provincia in cui la desertificazione bancaria sta colpendo duramente. La campagna nazionale itinerante “Chiusura filiali, no grazie” che la Uilca – il sindacato Uil credito, esattorie, assicurazioni e autorità – ha messo in piedi per quantificare il fenomeno della chiusura delle banche e le sue ricadute economico e sociali non lascia dubbi: se nel 2018 il numero degli sportelli raggiungeva le 65 unità sparse su 29 Comuni occupando 358 tra lavoratrici e lavoratori, alla fine del 2022 ci contano venti filiali in meno, gli occupati sono 288 (settanta in meno), mentre undici Comuni in più non hanno una filiale sul proprio territorio.

“La continua chiusura di filiali soprattutto nelle zone interne – dicono Alberto Paolucci e Stefano Leoni, rispettivamente Segretario generale della Uil di Rieti e Segretario della Uilca di Rieti e della Sabina Romana – stanno creando sempre più disagi alle persone fragili e ai pensionati, costretti a spostamenti di decine di chilometri per effettuare semplici operazioni bancarie”.

Quasi 48mila persone – su una popolazione di oltre 150mila abitanti – non possono usufruire di uno sportello bancario nel proprio comune di residenza. Sono persone che hanno partecipato al sondaggio Uilca manifestando malcontento e insoddisfazione per la chiusura delle filiali nel proprio Comune, considerando che almeno una volta al mese si recavano in una banca.

“Nei piccoli borghi – aggiungono Paolucci e Leoni – oltre al disagio degli spostamenti, queste chiusure vengono vissute come ulteriore episodio di spopolamento, come un senso di abbandono generale che invece noi contrastiamo decisamente”. Uno sguardo agli Atm. Da Tarano a Poggio Catino, da Cottanello a Varco Sabino, passando per Vacone e Borbona, sono 36 i Comuni sprovvisti anche di un semplice bancomat.

I motivi della desertificazione sono molteplici ma due sono i fattori che impattano maggiormente: aggregazioni bancarie e digitalizzazione. Dal 2018 al 2022, l’utilizzo dell’internet banking è aumentato progressivamente passando dal 33,8% al 48,3%. Ma dall’analisi del Centro Studi Uilca Orietta Guerra si scopre che le innovazioni tecnologiche, quando supportate da corrette politiche commerciali, ridisegnano le abitudini economiche delle imprese e dei consumatori. “La digitalizzazione può comportare ricadute positive in termini occupazionali anche nel settore del credito – dice il segretario generale della Uilca, Flavio Furlan – ma solo se si evita un’ottica miope che guarda al semplice taglio del costo del lavoro”.

Foto:  RietiLife ©

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