Strampelli, il Comitato Cittadino: “Ecco cosa si è fatto e c’è da fare”

“A proposito dell’annoso problema dello ‘Istituto Strampelli’”, dal 2015 ad oggi l’istituzione ha avuto, quale maggiore strenuo difensore, esclusivamente il Comitato Cittadino, del quale mi sento onorato di esserne alla guida”: lo scrive il Comitato Cittadino col, portavoce Tito Cheli. “Nel tempo, nell’ambito dell’impegno amministrativo, si sono alternati atteggiamenti di totale inerzia a proposte di soluzioni totalmente inadeguate. Quanto a quest’ultime, quali la destinazione a sede di una stazione della Guardia Forestale o un di centro di ricerca per l’olivicoltura, si è trattato di proposte che nulla avevano a che fare con l’operatività propria dello Strampelli. In particolare quest’ultima, da considerare una vera offesa a quella struttura nata come sede per la granicoltura e che oggi dovrebbe doverosamente essere indicata come la “casa madre della rivoluzione verde”, in quanto non si è neanche pensato a rilanciarla come centro di ricerca della cerealicoltura, considerando che sono molte, in questi ultimi tempi, le nazioni che hanno ripreso a studiare la genetica delle sementi. Si è soltanto dimostrato un senso di disturbo alle continue e pressanti sollecitazioni mosse dal Comitato Cittadino “Nazareno Strampelli”, tese a rimuovere dallo stato di abbandono l’istituto di Campomoro, sollecitazioni prese in considerazione, purtroppo infruttuosamente, dall’onorevole Oreste Pastorelli, dall‘ex assessore comunale Carlo Ubertini, dall’Agronomo Enrico Martinoli e dall’on. Paolo Trancassini. Soltanto recentemente, il 17 marzo 2023, l’amministrazione comunale ha assunto una determina, la n.794, per assegnare l’incarico di patrocinio legale per la proposizione dell’azione giudiziaria volta al recupero del credito vantato nei confronti del CREA, quando il Comitato Cittadino il 6 settembre 2022 aveva denunciato questo ritardo alla Procura della Repubblica di Rieti, nel disinteresse di tutti nonostante che la riconsegna delle chiavi al Comune di Rieti da parte del CREA era avvenuta nel dicembre del 2019.- E’ stato sempre il Comitato Cittadino a sollecitare, subito dopo la formazione della Giunta Comunale, il sindaco Daniele Sinibaldi a chiedere l’intervento del Ministro dell’Agricoltura sul problema “Istituto Strampelli”.- Adesso, alla positiva risposta ed al dovuto interessamento da parte del Ministro Lollobrigida si sono presentati tutti alla ribalta, parlando di Strampelli, riproponendo sulle bancarelle il solito libro, magari in una nuova edizione, pubblicando manifesti e fotografie e, finalmente, si è deciso di ristrutturare l’Istituto del quale non è stata ancora definita la futura funzione. Intanto il Comitato Cittadino “Nazareno Strampelli”, continua nel promuovere tutte quelle iniziative che possano, in qualche modo, sviluppare positivamente l’eredità lasciata al territorio dal grande genetista. Le ultime due proposte, già rimesse agli organi competenti, sono la dichiarazione di “Casa madre della Rivoluzione Verde” dell’Istituto di Campomoro e l’emissione, da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Poste Italiane, di un francobollo dedicato a Nazareno Strampelli. A portare a conoscenza della città di quanto si sta facendo oggi per lo Strampelli c’è da sottolineare l’impegno del Comitato della Fiera Internazionale del Peperoncino, sollecitato dall’assessore alla Valorizzazione Identità Locale, Giovanni Rositani. A questo punto, è doveroso ricordare la presa di posizione nel 1967 del senatore Marzio Bernardinetti che considerò la prospettata soppressione della stazione di granicoltura Nazareno Strampelli, come una “irragionevole iniziativa” che faceva torto alla memoria di un grande genetista “proprio mentre nel mondo cattedre e stazioni di granicoltura vengono intitolate a lui, e alle prospettive economiche e sociali di Rieti”. In conclusione, auspico nell’immediato che la coralità del corpo amministrativo avverta la rilevanza della proposta di “Rieti casa madre della rivoluzione verde”, in grado di valorizzare l’opera autentica di Strampelli, legarla a doppio filo al nostro territorio e gettare un ponte tra il passato ed il futuro, nell’epoca verde per eccellenza, nella quale Rieti può prospettare, a grande titolo, straordinarie potenzialità. Il Comitato “Strampelli” è preoccupato per il futuro : le teche di vetro con i Grani, attualmente depositate in un hangar dell’aeroporto di Rieti, potrebbero preso prendere il volo per Roma dal momento che a Rieti non si è stati capaci di valorizzare l’eredità lasciata alla città dal grande scienziato” conclude Cheli.

Foto: RietiLife ©

Print Friendly, PDF & Email