Così salviamo vite in scenari complicati: Aeronautica e Soccorso Alpino, l’esercitazione “Grifone” | LE FOTO

Foto: Gianluca VANNICELLI © Frosinone

RietiLife vi porta Fuori Le Mura. E vi porta in aria. Grazie alla collaborazione nata tra il nostro capo dei fotografi Gianluca Vannicelli e il sito specialistico Aviation-Report, siamo stati all’esercitazione Grifone 2023, la più importante esercitazione internazionale di soccorso aereo organizzata dall’Aeronautica Militare in collaborazione con il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), presso l’aeroporto militare di Frosinone “G. Moscardini” sede del 72° Stormo.

(Gianluca Vannicelli) Pochi giorni fa si è conclusa l’esercitazione Grifone 2023. 11 elicotteri in totale di cui 2 stranieri, 48 ore di volo e 65 missioni diurne e notturne sono i numeri della nota esercitazione internazionale SAR (search and rescue-ricerca e soccorso), interforze ed interagenzia, che ha l’obiettivo di simulare scenari tanto più simili alle possibili emergenze di Ricerca e Soccorso reali.

L’attività è pianificata e condotta annualmente dall’Aeronautica Militare tramite il Rescue Coordination Centre (RCC) del Comando Operazioni Aerospaziali (COA) nell’ambito dell’accordo internazionale SAR.MED.OCC. (SAR Mediterraneo Occidentale), in collaborazione operativa con il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS).

Piloti ed equipaggi provenienti dall’Aeronautica Militare (con 2 TH-500B ed un HH-139B), dall’Aviazione dell’Esercito (1 NH-90), dalla Marina Militare (1 MH-90A), dai Carabinieri (1 AW-139), dalla Polizia di Stato (1 AW-139) e dalla Guardia di Finanza (1 AW-169 e 1 AW-139) hanno operato insieme ad 1 A-555 dell’Armée de l’Air e de l’Espace francese e 1 S-76 dell’Ejercito del Aire y del Espacio spagnolo, a riprova del carattere internazionale dell’evento.

430 gli specialisti coinvolti a vario titolo nella complessa organizzazione e approntamento del Posto Base Avanzato (PBA) all’interno dell’aeroporto “G. Moscardini”, sede del 72° Stormo, ente che ha fornito un notevole supporto logistico. E poi ancora personale del Corpo delle Infermiere Volontarie della CRI (qualificate AASAR), personale sanitario dell’ARES 118 Lazio, della Croce Rossa Italiana, volontari della Federazione Pronto Intervento Volontariato della Protezione Civile del Lazio; finanche un gruppo di 6 “survivors” – nell’ambito degli scenari esercitativi – ha svolto un modulo di addestramento alla sopravvivenza in montagna.

Hanno assistito ad alcune fasi dell’esercitazione Grifone 2023 anche 15 osservatori stranieri di 8 nazioni partner e rappresentanti dei Centri di Coordinamento soccorsi di Spagna, Francia e Svizzera. Come ha evidenziato il direttore dell’esercitazione, Colonnello Giacomo Zanetti, la Grifone è “un’opportunità aperta a tutto il mondo della Ricerca e Soccorso. Serve per conoscersi meglio e addestrarsi come un’unica squadra, scambiando esperienze, tecniche, procedure per il nobile fine della salvaguardia della vita umana”.

Gli elicotteri, coordinati dall’Aeronautica Militare, e le squadre terrestri, coordinate dal CNSAS del Lazio, hanno utilizzato alcune aree dei Monti Simbruini e dei Monti Lepini per coprire tutta la possibile tipologia di missioni operative in ambiente impervio, evidenziando ancora una volta la competenza e le capacità tecniche di tutti i partecipanti.

Come abbiamo detto la “Grifone” è un’esercitazione internazionale e interdipartimentale pianificata e condotta annualmente dall’Aeronautica Militare nell’ambito dell’accordo internazionale SAR.MED.OCC. (SAR Mediterraneo Occidentale). Essa ha lo scopo sia di sviluppare sinergie tra l’Aeronautica Militare e gli altri Dicasteri pubblici, sia di migliorare costantemente tecniche e procedure per portare a termine qualsiasi missione di Ricerca e Soccorso. Tale missione è uno dei compiti d’istituto dell’A.M. che persegue, eventualmente, anche con l’apporto di assetti interforze, interministeriali o inter-agenzia.

La Grifone trae origine sostanzialmente da due accordi. Il primo è quello stipulato circa 60 anni fa dall’Italia, Spagna e Francia per operare, in caso di sinistro aeronautico, congiuntamente perché sia il Mediterraneo che i confini terrestri come le Alpi sono scenari molto vasti e, in caso di un aeromobile disperso, queste aree così complesse richiedono un lavoro congiunto. Almeno una volta all’anno le nazioni partner dell’accordo SAR.Med.Occ. si incontrano per condurre un’esercitazione congiunta.

Il secondo accordo è quello stipulato tra Stato Maggiore Difesa e Corpo Nazionale Soccorso Alpino che prevede una collaborazione tra le Forze Armate e il Soccorso Alpino in caso di incidente aeronautico per organizzare e condurre le ricerche. Le Forze Armate e l’Aeronautica Militare mettono a fattor comune gli assetti aerei mentre il Soccorso Alpino, che ha una dislocazione territoriale su tutta l’Italia, mette a disposizione i propri tecnici. A questa macchina si aggiungono anche assetti, uomini e donne della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco.

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