Uno spettacolo a Greccio e nella terrazza del teatro Flavio per gli 800 anni del presepe

Il Comitato nazionale per l’ottavo centenario della prima rappresentazione del Presepe – Greccio 2023, il Centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, in collaborazione con il Comune di Rieti e il Comune di Greccio, presentano “Di fronte agli occhi degli altri”, con coreografia e interpretazione di Virgilio Sieni. I due spettacoli si terranno giovedì 1 e venerdì 2 giugno 2023 a Rieti e nel borgo di Greccio.
Giovedì 1 giugno alle ore 19.30 a Rieti, nella Terrazza del Teatro Flavio Vespasiano di largo Cairoli, la musica di Fabrizio Cammarata alla chitarra eseguita dal vivo dall’autore con i partecipanti della comunità della Mensa di Santa Chiara di Rieti. In caso di maltempo, la performance si svolgerà nella Sala Consiliare del Comune di Rieti. Venerdì 2 giugno ci si sposterà invece a Greccio, in piazza Roma, sempre alle ore 19.30, con la musica di Naomi Berrill al violoncello e con la partecipazione della comunità dei residenti del paese. In caso di maltempo, la performance si svolgerà nella sala “Giovanni Velita”. Gli eventi sono entrambi ad ingresso libero e gratuito.
Di fronte agli occhi degli altri è una performance che nasce sul tema dell’incontro e dello sguardo rivolto all’altro. La struttura si articola in una trasmissione diretta tra il coreografo e un gruppo di cittadini invitati a partecipare accettando un incontro che richiede presenza e condivisione dello spazio performativo, con l’obiettivo condiviso di reinventarsi attraverso il gesto. Tutto nasce da una ricerca istantanea dei primi contatti che si sviluppa in danze che di volta in volta si compongono rispetto alle singole identità. Tutto fa riferimento al vissuto di ciascuno, agli avvenimenti che hanno segnato le esistenze nel dolore e nella forza del resistere. Nasce così un gioco del tatto teso a restituire dignità, libertà e riscatto riaffermando la necessità di condivisione nell’avvenire. Corpi che incontrano altri corpi. Corpi che si incontrano. È l’altro a donare la partitura, l’iniziazione ai primi passi, alle forme di dialogo. Il corpo si rigenera a questo stupore, si guarda al minimo, al marginale, ai bordi appena visibili del gesto; si cerca nel non appariscente la sostanza dell’immagine e del sentire. Il compito di queste comunità, di ogni incontro, è quello di essere presenti, assimilare il vuoto del momento, eludendo il passato e l’avvenire. Si elabora così la grandezza indicibile dell’includersi, dell’accettarsi.
Foto: RietiLife ©
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