Sentieri francescani nell’incuria e la frana sulla strada per il Santuario della Foresta mai sistemata. Rieti vuole di più, almeno per l’Ottocentenario | FOTO

 

Foto: Riccardo FABI © 

(di Riccardo Fabi) La via di Francesco, ostruita da strettoie e erba alta. Questo quello che da mesi nel Reatino fedeli e frati francescani devono sopportare per raggiungere luoghi di preghiera e culto. Una città e una provincia, che potrebbero vedere la svolta per la ripresa del turismo nel Reatino, puntando tutto sui cammini di fede, ma che non sanno valorizzarli, sistemarli e ridargli lo splendore che meriterebbero. In territori come la vicina Umbria, il turismo religioso porta boccate di ossigeno ogni weekend e nelle festività importanti, con amministrazioni in sinergie e senza inutili guerriglie. Nel 2023 l’ottavo centenario della regola di San Francesco, e del primo Presepe della storia potrebbe portare flotte di turisti nei cinque santuari reatini, ma in ognuno di questi c’è un problema di gestione e incuria, certo non una bella cartolina da riportarsi da Rieti Centro d’Italia e casa adottiva di San Francesco.

Quotidianamente arrivano segnalazioni alla redazione di RietiLife, che riguardano i frati francescani che sfalciano l’erba o puliscono i sentieri dalla sporcizia. Non si può parlare solo di disattenzione delle amministrazioni, che lasciano questi fiori all’occhiello tra erba e staccionate che cadono a pezzi, ma c’è da denunciare anche l’inciviltà di chi quotidianamente sporca questi paradisi naturali. Il Santuario della Foresta, che è il più vicino alla città di Rieti, si può raggiungere a piedi con i percorsi segnalati in giallo e blu da Poggio Bustone o dal Santuario di Fonte Colombo e in primavera l’attività di pellegrinaggio riprende a pieno ritmo, ma raggiungere il santuario per aggiungere la tappa al pellegrinaggio in direzione Roma è diventato ormai impossibile. Sentieri con erba alta che nascondo le tracce che aiutano il pellegrino a non perdersi e staccionate completamente abbandonate con passaggi del cammino dentro al bosco che si perdono tra alberi tagliati e una cura imprecisa di quello che dovrebbe essere il cuore pulsante del turismo a Rieti e provincia.

Il 2023, con l’occasione del centenario, dovrebbe essere l’anno decisivo per il turismo religioso nel Reatino, sulla carta un’opportunità fondamentale e forse l’ultima chiamata per risollevare il territorio, ma alle amministrazioni sembrerebbe non interessare poi così tanto – inutile pensare solo ai convegni, i turisti vogliono visitare quei luoghi sacri tanto cari al poverello d’Assisi – e l’arrivo non è facile. Per chi non può raggiungere i santuari a piedi (con tutte le difficoltà che ne comporta un sentiero comunque malconcio) e preferisce l’autobus, l’ostruzione è dietro l’angolo! Per raggiungere ad esempio il santuario Francescano della Foresta da gennaio 2021 bisogna fare i conti con strade strette, deformate e lavori mai iniziati su una frana che di certo non è il miglior biglietto da visita per un luogo sacro. I lavori sarebbero dovuti iniziare subito ma ancora non è dato sapere se si risolveranno entro l’anno, per ora solo un cartello stradale che invita a fare attenzione.

Basterebbero piccoli sforzi per iniziare ad investire su quella che potrebbe essere per tutto il Reatino una fonte di guadagno importante. Ora speriamo solo che chi di dovere prenda i provvedimenti necessari per la sicurezza stradale e sentieristica nei luoghi simbolo di San Francesco, almeno quest’anno, almeno per gli 800 anni della Regola e del Presepe.

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