Alla scoperta di White Eagle, la missione dell’Aeronautica Militare che intercetta gli aerei russi

Foto: Gianluca VANNICELLI © Malbork (Polonia)

RietiLife vi porta Fuori Le Mura. Grazie alla collaborazione nata tra il nostro capo dei fotografi Gianluca Vannicelli e il sito specialistico Aviation-Report, la settimana scorsa siamo stati in Polonia presso la base aerea di Krolewo per osservare da vicino l’operazione White Eagle dell’Aeronautica Militare.

(Gianluca Vannicelli) Nei giorni scorsi siamo andati a vedere da vicino l’operazione White Eagle di Air Policing presso la base aerea polacca di Krolewo, nella città di Malbork. La base aerea di Krolewo, poco distante dalla città di Danzica nel nord-est della Polonia e sede della 22^ Baza Lotnictwa Taktycznego Malbork, si trova in posizione strategica: a 3 minuti di volo dall’enclave russa di Kaliningrad, a 15 minuti di volo dal confine con la Bielorussia e a 20 minuti dall’Ucraina. Qui, dal 1° agosto, è impegnata la Task Force Air “White Eagle” dell’Aeronautica Militare con 4 velivoli Eurofighter F-2000A.

La Task Force Air (TFA) “White Eagle” è posta, in ambito nazionale, sotto la diretta dipendenza del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) ed è composta da più di 130 tra uomini e donne provenienti da quattro gruppi di volo (4° Stormo di Grosseto, 36° di Gioia del Colle, 37° di Trapani-Birgi e 51° di Istrana) e da personale tecnico e logistico di altri enti dell’Aeronautica Militare. In ambito internazionale è l’Allied Air Command (AIRCOM), con sede a Ramstein in Germania, che sovrintende a tutte le missioni di Air Policing e che esercita il Comando e il Controllo attraverso il Centro Operazioni (CAOC) di Uedem in Germania per il territorio a nord delle Alpi e di Torrejon in Spagna per l’area a sud delle Alpi.

Ma cos’è una missione di Air Policing? L’Air Policing (AP) è una missione di difesa collettiva a guida NATO che viene condotta sin dagli anni ’50 del secolo scorso e che consiste nell’integrazione dei rispettivi sistemi nazionali dei paesi membri in un unico sistema di difesa aerea e missilistico e nella continua sorveglianza, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, dello spazio aereo dei paesi NATO e nell’identificazione di tutte le eventuali violazione dello stesso. Nello specifico la TFA “White Eagle”, a guida del 4° Stormo, ha lo scopo di assicurare l’integrità e la sicurezza dello spazio aereo della Polonia e del fianco nord-est dell’alleanza, attraverso l’intercettazione di aeromobili non identificati che possano rappresentare una possibile minaccia per i cieli alleati e per le norme internazionali del traffico aereo, utilizzando i velivoli Eurofighter F-2000A in condizione di Quick Reaction AlertInterceptor (QRA-I), e garantendo così un rapido intervento a protezione dello spazio aereo stesso.

L’Italia schiera per la prima volta un proprio contingente per questo tipo di missione in Polonia diventando la prima nazione dell’Alleanza Atlantica ad aver partecipato a tutte le operazioni di Air Policing effettuate dalla Nato in questi anni in Europa.

Arriviamo alla base di Malbork dopo un volo di tre ore da Pisa a bordo di un C130J della 46° Brigata Aerea che porta alcuni pallet di rifornimenti per il contingente italiano. Ad attenderci il comandante della Task Force, il Colonnello Pilota Salvatore Florio, che ci racconta durante un briefing l’attività svolta in questi mesi dalla task force.“Non possiamo sbagliare, dobbiamo essere perfetti, non ci sono margini di errore” esordisce il comandante Florio, che ha al suo attivo diverse missioni internazionali e più di 2900 ore di volo alle spalle tra cui 2800 su velivoli da combattimento (la maggior parte su Eurofighter). “Il 100% della nostra attività avviene al confine con Kaliningrad, al confine nord-est. Siamo arrivati il 18 luglio e il 30 luglio abbiamo dichiarato la piena operabilità (F.O.C.) con due giorni di anticipo rispetto al programma – prosegue il comandante – Siamo in servizio di allarme h24 tutti i giorni con due Eurofighter in prontezza rapida in grado di alzarsi in volo in meno di 15 minuti dal suono della sirena di allarme. La nostra attività consiste nella difesa dello spazio aereo dell’Alleanza Atlantica e nell’integrazione del sistema nazionale di difesa della Polonia. Qui facciamo attività di supporto alle forze Nato perché la Polonia ha una sua difesa aerea e quindi l’attività nazionale italiana va a implementare il lavoro dei nostri alleati polacchi”.

“Dal 1° agosto abbiamo effettuato 19 Alfa Scramble e intercettato più di 25 aerei russi al confine polacco o in acque internazionali, riuscendo a fotografarne 24, addirittura in un solo giorno ne sono stati effettuati 6, mettendo a dura prova tutto il personale coinvolto a vario titolo dalla gestione e manutenzione dei velivoli fino all’analisi dei dati e al combat service support, oltre ai piloti ovviamente – dice il colonnello Florio – “Abbiamo eseguito 400 ore di volo con una media di efficienza di oltre il 97%. Numeri che vi assicuro non sono normali. Non esistono distanze minime tra gli aerei durante l’intercettazione, ci si avvicina lo stretto necessario per la visual identification e le foto da allegare ai nostri report – prosegue il comandante – ma mettendo sempre al primo posto la sicurezza del pilota e dell’aereo”.

La missione White Eagle si chiuderà il prossimo primo dicembre, poi nello stesso mese sarà operativa la Task Force Air italiana in Romania, sempre con gli Eurofighter dell’Aeronautica Militare.

Print Friendly, PDF & Email