Licenziato perché non vuole trasferirsi da Cittaducale a Rovigo: il Tribunale condanna l’azienda al reintegro e a pagare stipendi mancanti

(r.l.) Due operai reatini hanno impugnato il licenziamento voluto dalla Tubi Spa, vincendo la causa intentata lo scorso 27 giugno dopo il licenziamento dello scorso marzo. Lo scontro legale tra lavoratori e azienda era nato dal licenziamento dei dipendenti (secondo l’azienda “per giusta causa”): i due si sono opposti al trasferimento a Rovigo. Per quanto riguarda uno dei due lavoratori (ma il provvedimento è lo stesso per entrambi), Roberto Paniconi, il Tribunale ha disposto il reintegro del lavoratore (assunto nel 2006), condannando l’azienda alla corresponsione delle mensilità mancanti dal licenziamento fino al giorno del reintegro, “visto che il licenziamento è nullo e illegittimo”.

Soddisfazione è stata espressa dai lavoratori, che potranno tornare alle loro mansioni nello stabilimento di Cittaducale. “Ci ho creduto dall’inizio, il sindacato mi ha supportato. Una vittoria anche per la Fim Cisl – dice Paniconi – sono orgoglioso anche perché il giudice ha riconosciuto la vicenda come una discriminazione sindacale, visto che ero un rappresentante. Ci eravamo anche resi disponibili a trasferta ma non al trasferimento: è pur sempre Rovigo, non proprio una città dietro l’angolo. Una vicenda lunga otto mesi che si conclude positivamente. Gli operai sono persone con diritti e doveri e questo è stato riconosciuto”.

“Fim Cisl Roma Rieti esprime soddisfazione per la sentenza di reintegro espressa ieri ottenuta in favore di due lavoratori contro il licenziamento ritenuto ‘per giusta causa’ operato dalla Tubi spa di Cittaducale i due lavoratori iscritti alla Fim Cisl, oggetto di precedenti provvedimenti disciplinari, peraltro nulli, sono stati ritenuti in esubero rispetto le maestranze impiegabili presso lo stabilimento di Cittaducale ed è stato proposto loro il trasferimento a Rovigo presso altro stabilimento del gruppo. A nostro avviso un tentativo di allontanare dall’azienda un sindacato scomodo che rivendica per tutti i lavoratori, migliori condizioni di lavoro, puntualità nei pagamenti degli stipendi e degli istituti  accessori e una più alta attenzione alla qualità della vita nell’ambiente di lavoro, di una maggior collaborazione sulla sicurezza. La disposizione del reintegro dei lavoratori e la condanna al pagamento degli stipendi non ricevuti come indennizzo è una vittoria principalmente per la dignità dei lavoratori stessi ed è la riprova, qualora ce ne fosse bisogno, che i problemi non si risolvono con l’allontanamento di chi ne da voce, ma con un confronto serio positivo e costruttivo. Da sempre presente sul territorio, la Fim Cisl  è paladina dei diritti dei lavoratori  consapevole che non c’è  lavoratore senza un’azienda dove lavorare” dice per la Fim Cisl Roma Rieti, Vincenzo Tiberti.

Foto: RietiLife ©

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