La Reset nel dramma: in 70 senza stipendio da 4 mesi. Sindacati: “Troviamo soluzione per azienda e lavoratori” | FOTO


Foto: Riccardo FABI © 

(ch.di. e ma.gri.) Senza stipendio da quattro mesi, nonostante la certificazione, con un premio al Quirinale, per i prodotti realizzati. Alla Reset di via Maestri del Lavoro al Nucleo Industriale, la situazione è drammatica da oltre 120 giorni. L’azienda non si è nascosta, ma del momento difficile per 70 lavoratori reatini che operano nelle rinnovabili con la tecnologica “carbon negative” non si è venuti a capo. Stamattina è stato organizzato dai sindacati un picchetto dei lavoratori. Tutti chiedono un tavolo con azienda, istituzioni, associazioni: imperativo tutelare i lavoratori ma anche permettere a Reset di andare avanti nel suo lavoro.

“Ci preoccupa il futuro – dice Luigi D’Antonio, della Cgil – al momento ci sono problemi per la retribuzione dei lavori. Puntiamo a salvaguardare azienda e lavoratori, anche perché è un’azienda che fa prodotti importanti e innovativi. Per questo abbiamo coinvolto la Regione e ci aspettiamo un sostegno per dare prospettive ai lavoratori. Ma la situazione è complicata”

Federico Ostili, sindacalista Uil: “Dopo 4 mesi di assenza di stipendio si è deciso di sollecitare l’azienda. In un mese e mezzo di trattativa va detto che l’azienda è venuta incontro ai lavoratori, firmando un accordo per dilazionare gli arretrati con un accordo in cui è stata coinvolta anche Confindustria. Al primo appello si sono detti disponibili. Al secondo appello l’azienda è mancata di nuovo, portandoci a scioperare”.

“La situazione è diventata sempre più grave – dice un lavoratore, Simone Marchetti – non percepiamo lo stipendio da luglio e quindi andare avanti senza avere un guadagno mensile, che ci è dovuto, è difficile e preoccupante. Dobbiamo metterci nei panni di padri di famiglia e di persone monoreddito che devono mantenere un nucleo familiare. Abbiamo deciso di manifestare perché non possiamo più andare avanti. Cercheremo di metterci d’accordo per cercare di trovare una soluzione collegiale, l’azienda ci deve delle risposte. Ci sono stati accordi non mantenuti, firmati in Confindustria, abbiamo cercato di andare incontro all’azienda e abbiamo dato continuità al lavoro fino a venerdì ma senza ricevere nulla in cambio”.

 

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