Detenuti nei cantieri della ricostruzione, Cgil: “Perché i sindacati non sono stati coinvolti?”

“Apprendiamo dalla stampa che il 19 ottobre u.s, il Commissario Straordinario per la ricostruzione delle zone del sisma, unitamente alla Ministra Cartabia, al Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria (Dap) al Presidente  dell’Anci, al vice Presidente  Ance e al Presidente della Cei, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che determina la possibilità per i detenuti, di lavorare nelle chiese danneggiate dal sisma  delle quattro regioni del centro Italia”: lo scrive la Cgil con Barbara Di Tomassi e Fabio Damiani.

“Fermo restando il valore sociale dell’intesa, riteniamo tuttavia un errore non aver coinvolto nella discussione le Organizzazioni Sindacali Confederali e di Categoria unitamente al Garante dei Detenuti, in ordine ad alcune specifiche ragioni: la prima, non vi è chiarezza sulla selezione dei detenuti impegnati in tale fase; quali sono i criteri di scelta e chi li stabilisce e quali sono le esigenze delle aziende. La seconda: a quale tipo di ordinamento penitenziario saranno assoggettati i detenuti eventualmente selezionati, se a quello del 20 Ter ( pubblica utilità ) che prevede una piccola formazione e non prevede retribuzione alcuna, oppure all’art. 21 della legge Gozzini che prevede invece l’assunzione e l’applicazione dei CCNL. La terza: è noto che in edilizia gli infortuni sul lavoro assumono un rischio elevato, come pure è altrettanto noto che in alcuni cantieri si annidano irregolarità retributive, contributive e di conseguenza una scarsa attenzione alla sicurezza.  Per  questo grande attenzione le organizzazioni sindacali hanno messo nella stipula dei contratti e dei protocolli e vede il necessario coinvolgimento degli Enti Bilaterali di settore, che questa esclusione rischia di non attivare a pieno” dice Cgil.

“Queste tre obiezioni ci inducono a chiedere al Commissario Straordinario alla ricostruzione Legnini, un chiarimento di merito, che possa dipanare le questioni da noi segnalate, ben inteso che le nostre eccezioni sono scaturite da quanto letto dalla stampa e non da una lettura integrale del Protocollo del quale sui siti dei firmatari  non vi è traccia. Pertanto, riteniamo necessario che  l’Ance, l’Anci e la Cei si impegnino con le Organizzazioni Sindacali ad applicare e sottoscrivere accordi e Protocolli rivolti alla tutela della sicurezza e della legalità, ricordando che tali necessarie misure,  non avvengono sempre da sole” conclude Cgil .

Foto: RietiLife ©

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