È il giorno delle Politiche. Alle urne 120mila reatini | TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE

(di Christian Diociaiuti e Martina Grillotti) È il giorno del voto. Oggi, dalle 7 alle 23 in tutta Italia si va alle urne per la tornata elettorale delle Politiche 2022, cioè per rinnovare il Parlamento, Camera e Senato. Il seggio di riferimento di ogni elettore chiamato al voto è scritto sulla tessera elettorale; Rieti e provincia sono inseriti nel Collegio Elettorale Lazio 2 (col Viterbese). Il Governo sarà composto sulla base dei risultati elettorali, sull’eventuale maggioranza che si andrà a formare e il Presidente del Consiglio sarà incaricato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella proprio in virtù di quanto decreteranno le urne. Per votare serve un documento di identità (anche scaduto, purché abbia la foto) e la tessera elettorale; chi non ce l’ha o non la possiede ancora valida o l’ha smarrita la potrà rinnovare/ritirare anche nel giorno del voto, durante l’orario di apertura dei seggi, presso l’ufficio elettorale del Comune di residenza (TUTTE LE INFORMAZIONI QUI) . In tutto il Reatino votano in 120.192; in città gli elettori sono 36.680. 

Sulle schede di Rieti e della provincia si trovano nomi anche molto legati al territorio.

Per la Camera tra gli uninominali c’è Roberto Casanica (Movimento 5 Stelle 2050), Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia) e Nicoletta Carotti (Italia Sovrana e Popolare) mentre nei plurinominali Roberta Cuneo (Lega), Sandro Grassi (Forza Italia), Alessio Angelucci (Impegno Civico Di Maio), Carlo Giorgi (+Europa), Laura Ciacci (Alleanza Verdi Sinistra) e Letizia Carosella (Partito Democratico). Candidato al Senato nell’uninominale Arnaldo Marchetti (Partito Comunista Italiano); nei collegi plurinominali Silvia Boccini (Partito Democratico) e Gian Piero Marroni (Alleanza Verdi Sinistra).

Agli elettori  verranno consegnate due schede, una rosa per la Camera e una gialla per il Senato. Per quest’ultimo potranno votare anche gli appena maggiorenni: la legge è cambiata e la soglia di partecipazione alla votazione per Palazzo Madama è stata abbassata (dai 25 ai 18 anni). Si vota rispettando i canoni della legge elettorale denominata Rosatellum: di 600 parlamentari (c’è stata la riduzione, vagliata dallo stesso Parlamento e dal Referendum), un terzo si elegge col sistema maggioritario (su collegi uninominali, vince chi prende un voto in più); gli altri due terzi vengono eletti con un sistema proporzionale, riferito a listini bloccati che rispettano l’alternanza di genere.

Sono state pubblicate le schede fac-simile che verranno consegnate ai reatini (collegio Lazio 2): CAMERA SENATO In queste ultime, trovate anche tutti i candidati del collegio per le due camere. In ognuna delle due schede, i partiti o le coalizioni presentano ognuno un nome per il collegio uninominale: si compete per un solo seggio e vince chi prende più voti. Nella parte proporzionale, ogni lista presenta una rosa di nomi (alternati uomo-donna, non può essere eletto un genere per più del 60%): l’elezione dal listino bloccato avviene in proporzione  ai voti presi. In sostanza, i primi del listino hanno maggiore possibilità di entrare; la probabilità aumenta, anche in posizioni più “basse” nel listino, se il partito o la coalizione ottengono più voti. Seggi ai partiti che ottengono almeno il 3% dei voti e alle coalizioni con almeno il 10% dei voti (e anche in questo caso i partiti devono ottenere il 3% anche dentro la coalizione).

Come si vota: si può tracciare un segno solo sul nome del collegio uninominale e, proporzionalmente, il voto si estende al partito o ai partiti della coalizione che lo sostengono. Si può tracciare un segno anche solo su una lista e automaticamente questo si trasferisce anche al nome del collegio uninominale. Si può votare anche sul nome del collegio uninominale e su una lista collegata. Non è possibile il voto disgiunto.

Lo scrutinio avverrà a urne chiuse. Ma per la formazione del Governo potrebbero volerci anche settimane, aldilà della prima riunione delle camere che servirà per eleggere i presidenti e vicepresidenti di Camera e Senato. Formato il Parlamento, infatti, partirà la fase di consultazioni con il Presidente della Repubblica.

Foto – grafica: Riccardo FABI ©

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