“Vi racconto la mia depressione post parto. Serve conoscerla per superarla”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice a RietiLife che ha lo scopo di sensibilizzare sulla depressione post partum

I figli, quanto li ho desiderati e li amo, sono la mia vita. Eppure, nel post partum della nostra terza meraviglia, qualcosa è andato storto. All’inizio, talmente la gioia, anche la notte allattavo felice e nn riposavo mai: il giorno pensavo all’organizzazione della famiglia, tutto doveva essere perfetto. Fai quel tutto con talmente tanta forza e amore che arrivi a trascurare te stessa. Dopo mesi, nell’esatto momento in cui avevo proprio bisogno di pensare un attimo a me, ci sono successe più cose, una dietro l’altra e piano piano ho perso il senso di tutto. I ritmi erano alti, ma avevamo desiderato tutto noi! Pensavo fosse solo tanta stanchezza, ma c’era qualcosa di strano: spesso ero nervosa; ingigantivo la situazioni, altre non sapevo gestirle; mi veniva da piangere, mi sentivo in colpa; ho avuto problemi di comprensione con il mio compagno; i miei genitori, figure indispensabili, non sapevano come farmi notare alcune situazioni; ero ingrassata molto, non avevo tanta voglia di uscire: non sapevo cosa indossare né avevo tempo per andare a comprarmi qualcosa. Niente mi stava bene, niente stava bene con il mio corpo…quando sei incinta la pancia è bellissima, dopo partorito no. Solo ora che ne sono uscita mi rendo conto del malessere che avevo dentro, un’ombra nera che non mi permetteva di crescere i nostro figli con serenità: i loro sorrisi sono la mia forza, ma a volte sembrava come se non bastasse. Ho provato a chiedere aiuto alle amiche: molte ci sono state, e la loro presenza é stata importante, con altre magari ho sbagliato modo o non sono stata capita, quando non stai bene vorresti solo tanto affetto e non ci vuole niente a passare per quella che, invece di capire che ognuno ha la sua vita, pretende troppo”.

Mi sono fatta forza, coraggio e ho chiesto aiuto ad una mamma: Valeria è stata un riferimento, mi ha aiutata tanto. Mi ha dedicato tanto tempo delle sue ferie e, non solo mi sono sentita compresa, ma mi ha anche indicato cosa poter fare; il mio ginecologo mi ha dato i riferimenti del consultorio e così ho chiamato: sono stata ricontattata immediatamente e ho trovato una comprensione, una dolcezza e una sensibilità incredibili. Varie figure mi hanno supportata: le assistenti sociali, le ostetriche e le dottoresse; io personalmente ringrazio tanto la Camerotto, la Feroci e la Nobili. Solo ora che è passata capisco quanto mi sia sentita sola e non vorrei capitasse ad altre mamme. Ad oggi, senza vergogna o paura di essere giudicata (perché ho anche sentito “Beh, 3 figli, se l’é cercata” e questo è veramente triste!), vorrei condividere la mia esperienza della depressione post partum affinché nessuna mamma possa sentirsi sola, inadeguata o incompresa e, se fosse, non esiti a chiedere aiuto. Perché la maternità, per chi la desidera, è la cosa più bella del mondo, ma anche la più faticosa.

E non bisogna aver paura ad ammetterlo.
Annachiara
Foto: RietiLife ©
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