Melilli: “Fondi e intese: così rendiamo Rieti una città universitaria. Sarà meta ambita per ricerca e imprese”

Foto: Gianluca VANNICELLI ©

(di Christian Diociaiuti) Il deputato e presidente della Commissione Bilancio della Camera Fabio Melilli ha fatto il punto sui fondi recentemente arrivati nel Reatino, con particolare riguardo all’Università ma anche per il tessuto produttivo. Sabina Universitas, recentemente e tramite le parole del presidente Antonio D’Onofrio ha, a sua volta, annunciato l’aumento di corsi e studenti con 30 milioni per i prossimi due anni. Soldi che hanno un percorso lungo e tortuoso.

“Un anno e mezzo di lavoro sui fondi – dice il deputato Pd Fabio Melilli – trova compimento nel fatto che finalmente le università rimarranno a Rieti e non verranno pagate per starci. Una operazione che porta la città ad essere sanamente universitaria dopo averla ospitata. Ci sono tutte le condizioni per fare il salto di qualità. Il Consorzio? Dovrà cambiare pelle” riassume il deputato del Partito Democratico.

Sull’università che punta a consolidarsi in città e non essere più ospite, c’è da fare un excursus che parte lontano e che Melilli tratteggia con dovizia di particolari: “Con il secondo Governo Conte abbiamo provato a fare una piccola manovra per il cratere, mettendo al centro il rilancio del nucleo e quello dell’università – dice Melilli – in un primo emendamento c’erano 15 milioni per le quattro regioni dell’Italia centrale per l’offerta formativa universitaria, la ricerca e il trasferimento tecnologico. La seconda manovra, ancora non attuata, per lo stanziamento di 132 milioni per i consorzi industriali” tra cui il Reatino, dice Melilli. Qui sarà Invitalia a distribuire i fondi.

“La terza misura è stata quella per il Consorzio istituzionale di sviluppo, che inizialmente era solo nel foggiano, nella Capitanata. Abbiamo finanziato per 160 milioni, e 22-23 milioni sono arrivati in fase attuativa rapidamente. Un provvedimento ci è stato utile per il Vecchio Ospedale su Rieti. Restano 50 milioni” aggiunge Melilli, che cita le tante intese fatte nel tempo e tante figure, tra cui il numero uno dell’Università reatina Antonio D’Onofrio e il Commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, oltre a diversi Ministeri che hanno sostenuto l’arrivo di fondi nel Reatino e al presidente del Consorzio Industriale.

E ancora: “Poi è arrivato il Pnrr, coi comuni che possono partecipare ai bandi per i finanziamenti, e il fondo complementare con un miliardo e 780 milioni di iniziative per finanziare una serie di cose. Per Rieti, Valle del Velino e Comuni del sisma, il fondo complementare vale 400 milioni (di cui 189 milioni per l’ospedale di Rieti)”.

Ci sono anche i 14 milioni “che daranno vita a una delle centrali di ricerca più importanti del centro Italia”, tra zootecnia e olio oltre all’economia circolare e che vedranno (o vedono già) protagoniste, Università La Sapienza e Università della Tuscia. “Sulla ricerca e l’impresa, Rieti diventerà uno dei luoghi più ambiti insieme alle persone che vi lavoreranno” ha aggiunto Fabio Melilli.

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