La storia di Khaled, giovane afgano e atleta partner di Special Olympics

L’atleta partner afgano di Special Olympics di Rieti oggi in vetrina sul sito nazionale di Special Olympics Italia per la giornata mondiale del Rifugiato.

Ben piegata, c’è la maglietta dei Giochi Nazionali di Special Olympics, nella valigia di Khaled, giovane afgano di ventuno anni, un passaporto nuovo di zecca e un biglietto aereo per Barcellona in mano. Solo andata. Tra le cose più care che porta via con sé, della sua esperienza di rifugiato in Italia, c’è la recente trasferta di Torino, dove la Rai gli ha dedicato un bel servizio andato in onda al Tg2.

A nove mesi dai fatti tragici della scorsa estate quando i talebani hanno preso il controllo di tutte le province afgane costringendolo alla fuga, Ghulam Murtaza Ekhlas, per gli amici più semplicemente Khaled, riavvolge il nastro della sua esperienza che lo ha portato con la maglia di un team reatino di calcio a cinque (Fd 18 Special), a disputare come Atleta Partner un grande evento.

“Lo sport e Special Olympics – racconta – sono stati l’unico appiglio per rimanere attaccato alle cose belle della vita, in un momento di grande disperazione. A Kabul svolgevo un’attività di traduttore e insegnante, collaborando con il governo degli Stati Uniti e con altri stati europei. Dato il mio ruolo, quando le truppe statunitensi si sono ritirate e con la successiva offensiva dei talebani, non ho avuto scelta. Dovevo lasciare il mio paese”. Continua a leggere

Foto: RietiLife ©

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