“Boia chi molla”: il sindaco Antonio Cicchetti chiude così il comizio e scoppia la polemica

Il sindaco Antonio Cicchetti, chiudendo il comizio al termine della presentazione della lista di Fratelli D’Italia ha pronunciato la frase “Boia chi molla“, invitando i suoi a non desistere nell’ultimo mese di campagna elettorale per le Comunali 2022. Subito polemica in ambito elettorale cittadino e eco nazionale anche su testate come Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa e altre di rilievo. Cicchetti, sindaco uscente di Rieti, sostiene Daniele Sinibaldi, candidato del centrodestra e suo vice.

Le reazioni

“Le parole del sindaco Cicchetti questa mattina a una iniziativa per sostenere la candidatura di Daniele Sinibaldi sono vergognose. Pur non essendo stupiti, essendo ben note simpatie e nostalgie del primo cittadino reatino, riteniamo che certe esternazioni e certe parole, soprattutto alla vigilia di una campagna elettorale, siano di una gravità estrema. Riesumare quel lugubre grido utilizzato dagli squadristi fascisti, è ancor più indecente se proferito da un rappresentante istituzionale che in questo modo offende la città intera e un’intera comunità. A far ancor più male, se possibile, sono stati però gli applausi e le risa degli astanti ai quali è necessario ricordare che se possono divertirsi così sguaiatamente è solo perché oltre 70 anni fa il fascismo è stato sconfitto a prezzo di grandi dolori e sofferenza che tutti dovremmo ricordare e rispettare, soprattutto coloro i quali sono chiamati a gestire la cosa pubblica. Ci aspettiamo che Sinibaldi e i candidati consiglieri presenti in sala condannino immediatamente e senza esitazioni questa ennesima figuraccia di Cicchetti. A Rieti non c’è spazio per il fascismo” è stata la nota del Partito Democratico Città di Rieti.
“‘Boia chi molla’. Noi pensiamo che ogni parola sia lecita. Ma non è così. Oggi Rieti torna al centro della cronaca nazionale, e domani saremo di nuovo lì a chiederci come mai i giovani reatini scappino dalla città appena possono, o come mai non vengano aziende a insediarsi e investire per creare nuovo lavoro. Autoreferenziali, chiusi, ottusi. Questa è la destra di Cicchetti e Sinibaldi che si propone di governare la città per i prossimi 5 anni” ha detto l’onorevole Alessandro Fusacchia.
“Crediamo che le parole di Cicchetti inquadrino bene la destra reatina e descrivano in pieno il senso della battaglia che dobbiamo condurre per le amministrative di Rieti. Quelle parole inaccettabili che rievocano tempi bui e offendono la memoria di chi ha lottato ed è morto per fermare quel regime, ci danno il senso di quanto in questa campagna elettorale ci si debba impegnare per ridare una speranza alla città di rieti e a tutto il territorio della provincia. È anche contro queste posizioni estreme che richiamiamo l’orgoglio dei nostri iscritti, dei nostri amministratori dei nostri simpatizzanti e tutti quelli che contro queste ideologie sono pronti a scendere in campo, a non lasciare nulla al caso, a condurre una campagna elettorale porta a porta per raccontare ai cittadini chi siamo e quale futuro abbiamo pensato per la nostra città e la nostra provincia, ma soprattutto chi sono coloro che oggi al grido ‘boia chi molla’ vogliono governare la città. A chi ancora è convinto che siamo tutti uguali oggi più che mai abbiamo il DOVERE DI SPIEGARE che non è cosi” scrive in una nota il PD Provincia di Rieti.
“Inaccettabile che un sindaco inneggi a motti fascisti durante un’iniziativa pubblica. Le parole pronunciate questa mattina da Antonio Cicchetti, attuale primo cittadino e candidato alle amministrative nella città di Rieti, sono da respingere al mittente. L’apologia del fascismo è reato e nel dibattito pubblico non può esserci spazio per chi strizza l’occhio alla destra più becera e nostalgica. Quanto accaduto è gravissimo e rafforza ancora di più il nostro sostegno a Simone Petrangeli, il candidato della coalizione progressista, che ha l’occasione nella prossima tornata elettorale di cambiare rotta all’amministrazione reatina, un territorio e una città che meritano uomini e donne di alto livello al proprio governo” Così Eleonora Mattia, Presidente IX Commissione Consiglio regionale del Lazio.
La nota di Area Rieti e Chicco Costini: “Il Boia chi molla di Cicchetti, slogan della rivolta di Reggio Calabria e non del ventennio come erroneamente affermato da alcuni, ha scatenato la rabbiosa reazione della sinistra nazionale, diventando addirittura di tendenza su Twitter. Deputati, giornalisti, influencer antifascisti in servizio permanente, da Fiano alla Boldrini per finire al deputato desaparecido reatino Alessandro Fusacchia, hanno immediatamente lanciato strali contro la deriva neofascista del primo cittadino, richiamando i cittadini alla resistenza contro la pericolosa deriva autoritaria del capoluogo sabino. Una masnada di ceffi che mai si sono realmente confrontati con l’elettorato, affollatori seriali di talk show, grafomani compulsivi dei social, abituati a governare in spregio alla volontà dei cittadini, nominati e mai votati si sentono in dovere di stigmatizzare le affermazioni di un politico, Antonio Cicchetti, che in 30 anni è stato eletto 3 vote sindaco, 2 volte consigliere regionale (a preferenze), ottenendo ad ogni tornata elettorale consensi plebiscitari, da cittadini che ben conoscevano le idee e le origini di una persona che mai ha abiurato la sua storia politica e le sue radici ideologiche. Questa sinistra, consapevole della propria alterità rispetto al popolo, davanti alla consapevolezza di perdere costantemente consenso e fiducia da parte di un popolo che ha oramai ben compreso che questi personaggi agiscono al servizio di poteri finanziari e non della gente, cerca di buttarla in caciara, aggrappandosi ogni volta all’antifascismo come ultima spiaggia. Con l’unico risultato che alla fine stanno dando del Fascista alla maggioranza degli italiani, ed in questo caso dei reatini. Questo atteggiamento sarebbe semplicemente patetico, se purtroppo troppo spesso anche la destra, impaurita ed imbarazzata, preoccupata di essere marginalizzata da quegli stessi salotti che da sempre hanno demonizzato qualsiasi forza politica che ponga al centro l’interesse del popolo, non cedesse ad un complesso di inferiorità, caratterizzandosi in distinguo ed abiure, che a nulla servono, se non a stroncare l’entusiasmo del proprio elettorato. Alle dichiarazioni dei soloni della sinistra contro Antonio Cicchetti noi rispondiamo con un bel Me Ne Frego (motto dannunziano, usato dagli arditi di destra e di sinistra nella prima guerra mondiale, prima della fondazione dei fasci di combattimento) e rassicuriamo il nostro sindaco: noi non moliamo mai”.
La reazione del segretario nazionale del Pd, Enrico Letta (leggi).
“Leggo diverse dichiarazioni fuori luogo di esponenti del Pd che sul candidato sindaco a Rieti tirano in ballo strumentalmente Fratelli d’Italia. Purtroppo per loro, Antonio Cicchetti non è mai stato in FdI ed è tuttora un esponente di quella Forza Italia con la quale lo stesso Pd è al Governo. Chiarito questo, mi domando se la sinistra avrà ora la forza e il coraggio di rivolgere le stesse accuse ai suoi alleati o se invece farà orecchie da mercante per evitare ulteriori problemi ad un governo già traballante. Tra il No al ‘Boia chi molla’ e il ‘boia chi molla… la poltrona’ cosa scegliera’ il Pd?”: lo dichiara Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d’Italia.
“Il sindaco di Rieti, centrodestra, presenta la sua ricandidatura al grido di ‘Boia chi molla’. Vergognoso. È grave che un rappresentante delle istituzioni tradisca in questo modo i valori su cui è stata fondata la nostra democrazia. L’Italia è antifascista per Costituzione”. Lo scrive sui social Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato della Camera sui diritti umani nel mondo.
 “Stupisce che partiti che governano a livello nazionale con Forza Italia, partito del quale Antonio Cicchetti è esponente, tentino di coinvolgere in una astrusa polemica il giovane candidato sindaco Daniele Sinibaldi di Fratelli d’Italia. Antonio Cicchetti non ha mai aderito al nostro partito e la sua esternazione non è rappresentativa della manifestazione di oggi, ma probabilmente frutto di reminiscenze storiche della sua gioventù che nei Moti di Reggio Calabria ebbe un momento di coinvolgimento emotivo. Daniele Sinibaldi e tutti i candidati hanno parlato di programmi ed idee per la città di Rieti senza slogan che esulassero dall’obiettivo di dare un buon governo alla città. Nella coalizione che sostiene Daniele Sinibaldi le forze democratiche anche civiche sono tutte ben distanti da nostalgismi ed estremismi come ho io stesso avuto modo di sottolineare nel mio intervento”. Lo dichiara il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida.
Il deputato M5S Gabriele Lorenzoni: “Mentre il sindaco di #Rieti aizza i sostenitori con il grido di battaglia “Boia chi molla”, la Meloni ne cerca la matrice e qualcun’altro si affretta a dire si tratta solo di goliardia, mi diverto a leggere i tweet di esponenti parlamentari di Italia Viva che condannano l’accaduto senza sapere che proprio a Rieti sostengono il candidato di Fratelli D’Italia. Ora se fossero coerenti dovrebbero ritirarne l’appoggio, secondo voi lo faranno?”.

Foto: RietiLife ©

Print Friendly, PDF & Email