Rieti piange Bruno Brunetti: re della pizza al taglio con la sua “Eurofocaccia”

Si è spento ieri sera, all’età di 81 anni, dopo aver combattuto contro una brutta malattia, Bruno Brunetti. A distanza di 2 anni dal cognato, Emilio Forzanti, se ne va così un altro autentico pioniere della pizza al taglio della nostra città. Nel 1960 aveva infatti lasciato Terni per iniziare la sua avventura reatina aprendo la prima pizzeria dinanzi al mercato coperto, dove produceva e serviva una delle sue tante specialità che poi lo resero famoso nel tempo, la porchetta. I più giovani lo ricorderanno poi nello storico, primo fast food della città, in viale Maraini, dove si potevano gustare gli appetitosi panini, per tanti al tempo, ancora sconosciuti.

Infine, oltre alla pizzeria all’interno del Mercatone (oggi Conforama) dove ha lavorato assieme all’inseparabile moglie Marcella fino agli ultimi tempi, Bruno è riuscito, coinvolgendo la sua intera famiglia, a tirar su una vera e propria catena di pizzerie col marchio Eurofocaccia. Con lui infatti, grazie al suo grande intuito imprenditoriale, ed al coinvolgimento dei figli Claudio, Sonia ed il marito Antonio, Roberta ed il marito Alfredo, alla nuora Marcelllina, ed in seguito anche a quello del nipote Riccardo e dei nipoti Davide, Gianmarco, Mirko e le rispettive compagne Claudia, Martina e Perla, il marchio è arrivato a registrare numeri record, espandendosi in numerosi punti vendita del centro sud. Saranno loro adesso a dover portare avanti, e perché no, ampliare ancora, l’ambizioso progetto, proprio in onore ed in memoria di Bruno.

Bruno lascia inoltre la nipote Martina e la bisnipote Mia. L’ultimo saluto domattina, 16 aprile, alle 10,30 presso la Chiesa di Maglianello Alto, dove trascorreva il suo tempo libero, innamorandosi del piccolo ma incantevole paesino e del calore dei suoi abitanti.

“Ciao Bruno, fai buon viaggio, mancherai a tutti coloro che, come me, hanno avuto il piacere di conoscere la tua generosità e la tua simpatia” scrivono i conoscenti, in particolare l’amico Diego Grassi.

Foto: RietiLife ©

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