La crisi energetica sulle famiglie, la provincia di Rieti tra le più povere del Lazio: LO STUDIO

L’analisi che presenta l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Rieti prende spunto da uno studio effettuato dai colleghi di Confartigianato Mestre, meglio conosciuti come CGIA. Parliamo della cosiddetta “povertà energetica” generata dal continuo aumento dei prezzi. Dopo il Covid, il caro bollette, il forte rincaro dei carburanti, stanno mettendo a dura prova la tenuta delle famiglie italiane, specie quelle monoreddito o con redditi ritenuti al limite della sussistenza. Per la precisione diciamo che l’indicatore di povertà energetica è stato caricato dai ricercatori dell’OIPE (Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica) confrontando la soglia di povertà relativa con la capacità di spesa residua. Quest’ultima è stata calcolata sottraendo alle voci che costituiscono le spese delle famiglie (come calcolate dall’ISTAT) quelle per il riscaldamento e il raffrescamento. Da ciò si evince e si stima che in Italia siano circa 4 milioni i nuclei familiari in difficoltà. Famiglie che si trovano nell’impossibilità di procurarsi “una spesa” minima per beni e servizi energetici, ossia il riscaldamento, il raffreddamento, l’illuminazione, l’utilizzo di elettrodomestici ecc. Per sintetizzare potremmo affermare che queste famiglie sono costrette a scegliere, “o si mette assieme il pranzo e la cena o si pagano le bollette”.

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Rieti si è soffermato ad analizzare la realtà della provincia reatina composta da 70.800 nuclei familiari con una composizione media di 2,20 soggetti cadauno. La provincia si presenta con realtà territoriali differenti e con percentuali più alte della media regionale soprattutto per l’area che va dal confine marchigiano a quello abruzzese, dove si sfiora il 18% delle famiglie in povertà energetica, con Rieti intorno al 14% e la Sabina al 10%. Ovviamente i nuclei più a rischio sono quelli con il più alto numero di componenti, che vivono in appartamenti e/o case ultra centenarie, in cattivo stato di manutenzione e conservazione. Spesso il capofamiglia è giovane, nullatenente o non abbiente, immigrato.

La situazione più critica a livello territoriale è il Mezzogiorno, dove la frequenza delle famiglie in difficoltà oscilla tra il 24 e il 36%. La Campania è la regione che detiene il record dove si stima che il numero di famiglie in povertà economica oscilla tra 519.000 e 778.000. Il Lazio si colloca in una fascia medio-bassa, con una frequenza della povertà energetica medio-bassa, tra il 10 ed il 14%, che coinvolge tra le 258.700 e le 362.500 famiglie. Per fare alcuni esempi, citiamo Borgorose con 1.852 famiglie residenti. Tasso di povertà energetica 18%, 333 nuclei coinvolti. Considerando che i componenti medi di ogni famiglia sono pari a 2,42, sono 800 le persone che vivono in povertà energetica (dati ISTAT 2017).

Nel comune di Rieti, con 21.028 famiglie, tasso 14%, componenti per nucleo 2,20, 6.670 persone coinvolte. Il comune di Fara in Sabina è quello con il più alto numero di componenti il nucleo familiare, 2,44, ma ha una delle percentuali più basse di incidenza, 10%, quindi su 5.653 ne sono coinvolte 565 con un numero di soggetti pari a 1380 circa in povertà energetica. Il quadro così rappresentato è decisamente preoccupante. La provincia di Rieti è sostanzialmente divisa in tre livelli, come spesso accade anche per altre analisi economiche. “Ovviamente –  sostiene Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti – occorre lavorare per migliorare la condizione di queste realtà familiari. Bisogna combattere la povertà con azioni efficaci, recuperare la dispersione scolastica e l’inclusione sociale. Per fare questo c’è bisogno di un vero pieno occupazionale che aiuti realmente chi è senza lavoro. Creare occasioni per fare buona occupazione”.

“Non è più rinviabile – aggiunge Aluffi – l’introduzione di un tetto all’aumento dei rincari, così come hanno fatto altri Paesi europei. Non va meglio nelle imprese. Il numero dei lavoratori indipendenti dall’avvento del Covid è sceso di 285.000 unità”. Nonostante gli interventi del Governo, il caro energia rimane e non si è stati in grado di mitigare efficacemente i rincari che si sono succeduti in questi ultimi 10 mesi.

Foto: RietiLife ©

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