Il 9 marzo al Flavio il laboratorio di teatro dello Jucci porta in scena “Dei remi facemmo ali”

Dei remi facemmo ali” è il frutto della collaborazione con il Gruppo teatrale Jobel e del lavoro del nostro Laboratorio di Teatro Classico ????? ??????? (Conosci te stesso) che da anni si occupa di traduzione e riscrittura di testi classici con particolare attenzione alla ricezione contemporanea dell’Antico e alla contaminazione dei diversi linguaggi artistici.

La traduzione e riscrittura dei testi classici è finalizzata a progetti didattici che poi, come in questo caso, si concretizzano in spettacoli teatrali. Con il nostro lavoro abbiamo cercato di dare corpo alle parole attraverso la musica, la danza, i movimenti scenici e le immagini. La scenografia in particolare costituisce un testo iconografico. Dei remi facemmo ali prende spunto dal capitolo Il canto di Ulisse del libro Se questo è un uomo di Primo Levi e interagisce con l’Inferno di Dante e l’Odissea di Omero. Il testo teatrale trascende i secoli e dall’italiano del Novecento risale al greco di Omero attraverso il volgare del Trecento, affermando che la potenza della creatività artistica è universale e che la Poesia e la Memoria possono fronteggiare ogni forma di violenza e di alienazione in tutti i luoghi e in tutti i tempi.

Lo spettacolo che si terrà il 9 marzo al teatro Flavio Vespasiano alle 18 (alle 10.30 per gli studenti delle scuole medie), ricorda una delle più immani tragedie che si siano mai consumate in Europa, si tiene in un momento in cui l’humanitas e la ragione sembrano di nuovo oscurate dalla follia tracotante dei potenti che fanno scempio della vita dei popoli coinvolti.  Il nostro spettacolo dunque è dedicato a tutti gli uomini in travaglio di cui ci parlano Primo Levi, Dante e Omero e in particolare è dedicato al popolo ucraino.

Foto: RietiLife ©

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