Studenti in sciopero contro la ‘nuova’ maturità: “Bianchi aveva promesso di non lasciarci soli, ora ci ascolti”

 

Foto: Riccardo FABI ©

(ma.gri.) Si è tenuta questa mattina davanti alla Prefettura la protesta degli studenti reatini contro la decisione del ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, di reinserire le prove scritte agli esami di Maturità. Per le superiori è prevista una prima prova di italiano (che si svolgerà il 22 giugno) uguale per tutto il territorio nazionale e una seconda, con la materia di indirizzo, che sarà invece decisa dalla commissione (per agevolare gli studenti visti i due anni di spezzoni tra didattica in presenza e a distanza). Poi il colloquio orale che si aprirà con l’analisi di un materiale scelto dalla commissione.

“Abbiamo fatto tutto quello che ci avete chiesto – hanno detto i manifestanti in piazza – Ora ci dite che va tutto bene. Non va tutto bene, non chiediamo un miracolo né di chiudere un occhio, chiediamo però più comprensione e supporto. Vogliamo essere ascoltati, chiediamo solo di essere ascoltati. Nessuno ci chiede cosa ne pensiamo e come stiamo a livello psicologico e non stiamo bene dopo due anni di pandemia. Chiediamo di poter svolgere un esame adatto alle nostre necessità”.

“Il nostro non è un pretesto per marinare la scuola – dicono i giovani in piazza guardando ai tanti commenti sui social di chi li ha insultati – Siamo studenti, non siamo analfabeti né asini. Vogliamo solo che il ministro Bianchi ci ascolti, aveva promesso di non lasciarci soli. Il ritorno alla normalità può essere costruito solo insieme“.

LA NOTA DEHLI STUDENTI

I RAPPRESENTANTI DELLE SCUOLE DI RIETI: BIANCHI SVEGLIATI!

Nella mattinata di oggi, in Piazza Vittorio Emanuele II, si è tenuta una manifestazione organizzata dai rappresentanti degli studenti di Rieti. Gli studenti hanno manifestato il loro malcontento nei confronti del ministro Bianchi che ha ritenuto che il ritorno alla normalità dipendesse dal ritorno della seconda prova, a distanza di pochi mesi dall’esame di maturità. Gli studenti della provincia si sono riuniti in piazza per mandare un messaggio attraverso dei discorsi dei rappresentanti d’Istituto in carica delle scuole del reatino; “Fino a poche settimane fa era in dubbio il rientro a scuola in presenza perché non si sapeva se effettivamente sarebbe avvenuto in sicurezza – dichiara Martina Eleuteri, rappresentante dell’ISS Carlo Jucci nonché maturanda, aggiunge – Adesso ci parlano di un ritorno alla normalità quando di normale non c’è proprio niente, perché stare seduti in un banco, non poter uscire per soli 10 minuti durante la ricreazione, non entrare in contatto con altre persone, non poter fare una semplice assemblea d’Istituto in presenza oppure la classica gita scolastica, NON È SCUOLA!”. Gli studenti in più dichiarano che per un ritorno alla normalità non è necessario aggiungere una prova scritta, ma bisognerebbe ascoltare le loro opinioni.

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