Simone Petrangeli sostiene le primarie per il centrosinistra: “E poi facciamo squadra. Cicchetti e la sua Giunta? Che fine ingloriosa…”

(di Christian Diociaiuti) Dopo la presentazione ufficiale del candidato del centrodestra per le prossime comunali, la città guarda a sinistra e si chiede quale sarà lo sfidante di quell’area. “Facciamo le primarie“: propone Simone Petrangeli, consigliere comunale di opposizione del gruppo Rieti Città Futura ed ex sindaco. “Scioglieremo le riserve entro il 20 dicembre, per poter andare al voto, eventualmente, i primi di gennaio. Il 16 è una data possibile per le votazioni”.

Petrangeli allontana le voci di una sua candidatura diretta per tutto il centrosinistra, circolate insistenti per settimane, ma si dimostra disponibile a partecipare alla corsa: “Non può che farmi piacere essere sulla bocca di tutti. Ma quanto annunciato dal centrodestra impone di stringere i tempi: i cittadini devono sapere. Non è necessario individuare un candidato o una candidata, ma una squadra – suggerisce ancora Petrangeli, ospite de La Rana nel Pozzo, trasmissione politica condotta da Emiliano Grillotti e disponibile sul sito – Riteniamo che per la scelta del candidato il metodo migliore siano le primarie. Il campo largo della sinistra deve essere inclusivo: servono primarie allargate a tutte e a tutti perché è divisivo imporre un nome, sono inclusive le primarie se c’è subito la certezza che chi vi parteciperà farà parte della squadra. A Roma, con Gualtieri, nella squadra ci sono tutti i partecipanti delle primarie. E dobbiamo evitare l’astensionismo: la sinistra ricostruisca appartenenza”.

L’ex sindaco e guida di Rieti Città Futura poi dà il voto al suo successore: “Cicchetti? La sua legislatura si conclude in maniera ingloriosa. Parlando coi cittadini c’è un giudizio tranchant, segno evidente di come siano state tradite le aspettative. Cicchetti rimane nell’immaginario collettivo un sindaco che ha amministrato bene. Ma gode della fama di quei sindaci che hanno amministrato da metà Anni ’90 a inizio 2000. Una fama che non tiene conto che poi, tanti di quei comuni, sono andati in difficoltà economica. La scelta del predissesto che facemmo con la mia Amministrazione è stata fatta non per interesse ma in quello della città. Tanto l’hanno capita. La Giunta? Oscilla tra un voto di non giudicabile e un 4,5. Alcuni si sono visti poco o non hanno fatto niente”.

Foto: Riccardo FABI ©

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