Tu che ne Pensi? Nicolò Lucantoni racconta l’esperienza di essere rider

(di Giacomo Pasquetti – da RietiLife Free Press) Difficile non aver mai sentito parlare dei servizi di consegna a domicilio, come ad esempio Glovo, soprattutto in seguito al recente boom di cui sono stati protagonisti dopo e durante il lockdown.

Nicolò Lucantoni, nella puntata di “Tu che ne pensi?”, ha cercato di documentare in prima persona il lavoro di un rider, ovvero, il fattorino che effettua le consegne avvalendosi, spesso, solo di una bicicletta. Persone che, per “guadagnarsi la giornata”, affrontano sforzi fisici notevoli dovuti alle condizioni atmosferiche e alle lunghe distanze che devono coprire. “Guadagno circa 7-8 euro per consegna ma devo pedalare anche per 100 chilometri al giorno – racconta Luigi, un giovane rider intervistato da Lucantoni – Rischiamo molto, soprattutto quando piove o gela”.

Viene spontaneo quindi chiedersi se ci siano sindacati che tutelano la loro salute: “Sì – risponde Luigi – abbiamo un sindacato, Asso Delivery, tuttavia ci lascia senza tutele e con una paga a cottimo”. Un altro dubbio etico sorge dal momento in cui, a poter effettuare le consegne, possono essere anche minorenni visto che i controlli sull’identità di chi porta il pacco, sono scarsi. E se commercianti e fruitori del servizio delivery si dicono soddisfatti, diverso è per i rider che invece chiedono più tutele. Per saperne di più, basta guardare il servizio già disponibile.

Print Friendly, PDF & Email