Il dramma dei senza tetto sotto il Ponte Giovanni XXIII

(di Valentina Fabri) Sono ormai settimane che il Ponte Giovanni XXIII è divenuto punto di riparo di tanti senza fissa dimora. Fra qualche riparo improvvisato e numerose lenzuola per trascorrere la notte, è possibile scorgere anche un falò che viene di volta in volta utilizzato dal bisognoso di turno. Alla Redazione di RietiLife giungono tante segnalazioni di lettori che invocano l’aiuto di istituzioni e associazioni.

“Passando, li ho visti cucinare sul fuoco con l’aiuto della torcia del telefono. Come si fa a lasciarli così?”, scrive un anonimo. Non è facile, soprattutto per Mensa di Santa Chiara e Caritas, porgere una mano: spesso i senza fissa dimora sono solo di passaggio. Aspettano i giorni necessari ad ottenere il visto o i certificati necessari per ripartire, magari per il cuore dell’Europa. Intanto la situazione viene sempre più percepita come preoccupante dalla città, con l’aumento di insediamenti. Davvero non c’è una soluzione?

Foto: Gianluca VANNICELLI ©

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