Al via i lavori a Sant’Antonio Abate

Sono iniziati i lavori sulla Chiesa di Sant’Antonio Abate a Rieti. L’avvio dei lavori da parte della ditta appaltatrice è l’esito di un lungo percorso di studio, indagini ed approfondimento che la Soprintendenza preposta ha effettuato in questo ultimo anno aprendo, di fatto, il cantiere nel giugno del 2020.

“C’è stata una fase di diagnostica particolarmente complessa a causa dei problemi di avvallamento del pavimento della chiesa che hanno richiesto ulteriori approfondimenti rispetto alle prime indagini nei locali ipogei dell’edificio condotti dalle facoltà di Ingegneria de “La Sapienza” di Roma e dell’università de l’Aquila. Queste ultime pertanto sono state fatte con il maggior scrupolo scientifico-tecnologico per mettere a punto la migliore strategia di consolidamento antisismico dell’edificio cinque-seicentesco – dichiara il consigliere comunale con delega alla scuola, Letizia Rosati, che ha seguito in prima persona il percorso di recupero del sito fin dall’inizio – Ma l’apertura delle cripte ha portato alla luce molteplici resti scheletrici perché, evidentemente, la chiesa fu l’ossario dell’antico ospedale attiguo. Tale scoperta ha richiesto, non solo una lunga dilatazione dei tempi di lavoro, ma un intervento specialistico degli antropologi della Soprintendenza  e l’osservanza di precise norme igieniche come anche la sepoltura, presso l’ossario comunale, di quei poveri resti a cui non poteva non andare il nostro rispetto”.

L’amministrazione Comunale di Rieti ringrazia i funzionari della Soprintendenza preposta che, sin dalle prime segnalazioni dell’ottobre del 2018 circa lo stato di degrado del monumento, hanno raccolto con professionalità e sensibilità il bisogno di un intervento significativo stanziando 750mila euro per il recupero di un edificio così significativo, identitario e di valore perché porta la firma di uno dei più grandi architetti del Cinquecento: Jacopo Barozzi detto il Vignola e che è esemplata sul modello della più celebra Chiesa del Gesù di Roma.

Foto: CdR ©

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