Fiera del Peperoncino all’ex Zuccherificio, Rositani: “La città ne avrà beneficio. L’alternativa è non farla”

(di Christian Diociaiuti) La Fiera del Peperoncino all’ex Zuccherificio dall’1 al 5 settembre. I social sono esplosi in un amarcord che ha riportato tutti, anche coloro che tra Anni ’90 e inizi 2000 erano solo dei bambini, indietro nel tempo. Una scelta, quella di spostare la Fiera in viale Maraini, ufficializzata dall’organizzazione del Peperoncino nelle ultime ore: “L’ex Zuccherificio – spiega Livio Rositani, patron della Fiera Mondiale del Peperoncino – è l’alternativa a fare la Fiera in un luogo più lontano dal centro o a non farla per nulla, per il secondo anno di fila. Cosa che mi sarebbe parsa una vera stupidaggine”.

Lo scorso anno il Peperoncino saltò per le restrittive normative covid, uno scoglio non da poco. Quest’anno deve spostarsi dalla solita location, il centro città, per necessità: “È impossibile – spiega Rositani – delimitare il centro per il controllo del Green Pass e per rispettare e far rispettare le norme anti covid volute dal recente decreto: dovremmo presidiare l’inizio di via Cintia, via Roma, piazza Mazzini, via Garibaldi. Il centro non è della Fiera: ci sono residenti, attività, locali, fornitori, uffici”. Lo spostamento all’ex Zuccherificio è l’alternativa, l’unica, che consentirà di godere comunque della fiera: accessi e uscite facilmente controllabili, spazi ampi, un’aria di storia a fare da corollario. Senza contare la visibilità mediatica che Rieti avrà grazie all’arrivo di politici di primo piano (previsti grandi dibattiti sul temi caldi del Paese) e artisti di grande blasone.

Ovviamente a chi ha preso con favore lo spostamento – che ha tutto il canone dell’essere temporaneo, solo per questo 2021 ancora di pandemia, va sottolineato – si contrappone chi vede nell’approdo all’ex Zuccherificio del Peperoncino, dei suoi spettacoli, dibattiti e spettacoli, un ‘impoverimento’ del centro: “L’edizione del decennale sarà ricca: espositori, dibattiti politici di livello con i principali rappresentanti politici, spettacoli. Così, turisti, appassionati, curiosi, gli stessi espositori, vivranno la città a 360°. Mangeranno, soggiorneranno, utilizzeranno i servizi di Rieti. Non c’è alcun impoverimento, anzi. Certamente non sarà come non fare la fiera per nulla” chiarisce Livio Rositani. L’organizzazione, inoltre, si adopera per navette dal centro (sede principale dei pernotti di turisti, ospiti ed espositori) all’ex Zuccherificio e viceversa.

“Ho chiesto diverse aree negli ultimi tempi per ovviare al problema – dice ancora Rositani – come lo stadio, che però sarà impegnato per la Scopigno Cup, e il camposcuola, soluzione non praticabile per motivi di cura dell’area e delle strutture. Lo Zuccherificio è l’unica soluzione – aggiunge Rositani – ed è la soluzione più difficile per ovvi motivi di preparazione della zona, ma siamo costretti. Nessuno guadagna su questa scelta, se non la miriade di aziende che faremo lavorare per realizzare l’area fieristica. Senza contare l’indotto”.

La scelta dell’ex Zuccherificio riporta l’organizzazione a una fase embrionale: “Stiamo discutendo con le istituzioni sulla fattibilità della cosa – conclude Rositani – con enti e responsabili della pubblica sicurezza dovremo fare una serie di valutazioni affinché la Fiera Mondiale del Peperoncino possa svolgersi all’ex Zuccherificio”.

Foto: Gianluca VANNICELLI ©

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