La storia di Ebrima Darboe: fuggito dal Gambia e passato per lo Young Rieti fino all’esordio in A con la Roma

Dallo Young Rieti alla Roma. Classe 2001, Ebrima Darboe ieri ha esordito contro la Sampdoria nel match in cui i giallorossi sono stati battuti dalla Sampdoria (2-0). È entrato al 38′ e la sua storia aa ricorda Ansa, partendo dal campo profughi e dalle torture patite in Libia.

Nativo del Gambia, Darboe ha lasciato il paese quando non aveva ancora compiuto 15 anni. La fame, lo ha raccontato lui stesso, era tanta, i problemi altrettanti, così ha abbracciato mamma, fratello e due sorelle (il padre era morto qualche anno prima), e se n’è andato, piangendo, in cerca di un avvenire migliore. Il suo è stato il classico viaggio della speranza, e oggi ha avuto un lieto fine, unica nota positiva nell’ennesima nottata da incubo della Roma.

In mezzo alla partenza da Bakoteh e l’esordio in A a Marassi c’è una storia pazzesca, cominciata a bordo di un autobus pieno all’inverosimile, a bordo del quale è arrivato in Libia. Lì è stato portato in un campo profughi da trafficanti di esseri umani, e ha subìto violenze di vario genere. Ma poi è riuscito a partire su uno di quei barconi che poi approdano in Sicilia pieni di esseri umani in cerca di un avvenire migliore, e in fuga da fame e guerra. Sull’isola si è ritrovato, lui ancora minorenne, ospite di uno dei tanti Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati)e poi, mentre era arrivato a pesare 50 chili lui che è alto un metro e 80, è stato trasferito in una casa famiglia di Rieti.

E lì, in Sabina, è entrato in contatto con il mondo del pallone, che ‘frequentava’ anche in Gambia. Durante una partita, organizzata dalla Asd Young Rieti, è stato notato da un talent scout della Roma, che ha cominciato a seguirlo con costanza e poi ha convinto il club allora di James Pallotta a puntare su questo centrocampista ancora ragazzino. Primi allenamenti a Trigoria, e poi esordio in Coppa Italia nella Primavera, dopo un inserimento lento anche per questioni burocratiche: per tesserarlo la Roma ha dovuto attendere che il ragazzo ricevesse lo status di rifugiato, con intervento anche da parte della Fifa oltre all’autorizzazione dell’assistente sociale in veste di tutore nominato dal Tribunale.

Adesso Ebrima Darboe è a tutti gli effetti un calciatore della Roma, guadagna 50mila euro all’anno che manda quasi tutti a casa, alla mamma, pesa 70 e non più 50 chili e ha esordito in Serie A. Sperando che il sogno giallorosso continui: la voglia di arrivare e di sacrificarsi di sicuro non gli manca.

Foto: As Roma ©

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